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Fnsi 17 Feb 2003

Pace: i giornalisti alla marcia di Roma Sul palco imbavagliati contro il silenzio della Rai

Pace: i giornalisti alla marcia di Roma Sul palco imbavagliati contro il silenzio della Rai

Pace: i giornalisti
alla marcia di Roma
Sul palco imbavagliati
contro il silenzio
della Rai

Centinaia di giornalisti provenienti da tutta Italia hanno partecipato alla immensa manifestazione romana per la pace. Mentre molte colleghe e colleghi sono stati impegnati a raccontare quello che è stato uno dei più grandi eventi della lunga storia della mobilitazione contro la guerra, tanti sono stai i giornalisti che hanno risposto all’appello delle organizzazioni promotrici della manifestazione contro l’intervento unilaterale in Iraq. “La guerra - ha dichiarato il Segretario generale della Fnsi Paolo Serventi Longhi - è nemica della libera informazione, di ogni forma di libertà e dei diritti collettivi ed individuali; la stessa Costituzione all’articolo 11 la ripudia ed afferma la vocazione dei cittadini italiani alla pace. Anche per questa ragione sono stato presente alla manifestazione. Purtroppo, mentre la marcia è stata seguita dalle dirette di molte televisioni e radio estere, nazionali, locali e di movimento, mentre la grande stampa di tutto il mondo ha seguito l’appuntamento di Roma e quelli che si sono svolti in tutto il mondo, la Rai ha deciso di negare la diretta ed ha affidato i resoconti della giornata ai pur importanti servizi delle testate. Una decisione assurda, in contrasto con i compiti e con la storia della Rai, presa contro lo stesso buon senso e falsamente motivata da presunti condizionamenti al dibattito parlamentare. Bene hanno fatto Pera e Casini a respingere al mittente queste motivazioni. Malissimo hanno fatto Baldassarre, Albertoni e Saccà a rifiutare di trasmettere il videocomunicato di protesta dell’Usigrai. Ai colleghi del servizio pubblico va la solidarietà dell’intera categoria; quanto alla denuncia per comportamento antisindacale dell’azienda proporrò alla Giunta della Fnsi che sia il Sindacato Nazionale dei Giornalisti a costituirsi, in prima persona, nel procedimento di ricorso per comportamento antisindacale ex articolo 28 dello statuto dei lavoratori, insieme all’Usigrai e all’Associazione Stampa Romana”. Per queste ragioni un gruppo di giornalisti della Rai, con il segretario dell’Usigrai Roberto Natale, il segretario generale e il presidente della Fnsi Paolo Serventi Longhi e Franco Siddi, ha sfilato per le vie di Roma e si è presentato imbavagliato sul palco in Piazza San Giovanni. I giornalisti sorreggevano uno striscione bianco-blu con la scritta “I giornalisti Rai contro il silenzio”. Dal palco è stato spiegato che si tratta dei giornalisti Rai dell’Usigrai e della Fnsi, qualcuno, tra il pubblico, ha gridato “vergogna” contro la Rai. Interpellato sotto il palco in Piazza San Giovanni, Serventi ha rilevato che – "Quanto sta accadendo nel mondo dell'informazione è figlio diretto del conflitto di interessi del capo del Governo che inevitabilmente influenza la politica dell'informazione". “I giornalisti - ha aggiunto – porteranno la loro protesta in tutte le città italiane e a Bruxelles dove - ha annunciato Serventi Longhi - è previsto un incontro con i sindacati dei giornalisti europei perché quello italiano non può essere un parametro - conclude il segretario della Fnsi - per regolamentare il sistema dell'informazione". La grande marcia per la pace "è una notizia che non si può oscurare, è luminosa di suo". Questo è stato il commento del presidente della Federazione nazionale della stampa, Franco Siddi. Siddi non ha risparmiato una critica alle decisioni dei vertici della Rai sulla diretta televisiva, ed ha sottolineato come "abbia già perso chi le notizie le da con gli additivi. Noi non possiamo che prendere atto che i giornalisti non possono accettare di confondere la comunicazione con la propaganda". ANSA-AGI

@fnsisocial

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