"Come giornalisti non abbiamo mai da rallegrarci quando la magistratura dispone il sequestro di atti. Ma è difficile urlare al bavaglio dopo la decisione assunta dai magistrati di Taranto che indagano sull'omicidio di Sarah Scazzi": lo ha detto il presidente della Fnsi Roberto Natale all'Ansa commentando il decreto della procura della Repubblica di Taranto che prevede il sequestro delle copie dei documenti cartacei e i file audio e video sul caso Scazzi.
Per Natale, "l'autentica overdose informativa che ormai da tre mesi si riversa sull'opinione pubblica è una questione che impone di uscire da valutazioni strettamente giuridiche. Il giornalismo italiano, in particolare quello televisivo, ha dato e sta dando nel suo complesso, con le dovute eccezioni, uno spettacolo di incontinenza". "Ad arginare questa autentica alluvione - aggiunge - non sono purtroppo serviti fin qui richiami e sollecitazioni del più vario tipo: dall'Ordine dei Giornalisti al Comitato Media e Minori, dal Garante della Privacy all'Agcom. Ma questo malinteso esercizio del diritto-dovere di cronaca, che chiude gli occhi sui diritti delle persone coinvolte e non sembra conoscere limiti e scrupoli, rischia di danneggiare fortemente la battaglia in corso per evitare che intorno al lavoro dei giornalisti si stringa il cappio della censura". "E' una battaglia - conclude - che fin qui abbiamo vinto spiegando ai cittadini che siamo al servizio del loro diritto di conoscere fatti di interesse pubblico e di rilevanza sociale: l'insistenza morbosa è tutt'altra cosa". (ANSA)