CERCA
Cerca nelle notizie
Dal
Al
Cerca nel sito
Nuovo sciopero a l'Unità  (Foto: unita.tv)
Vertenze 29 Apr 2017

Nuovo sciopero a l'Unità , i giornalisti: «Basta calpestare i nostri diritti». La Fnsi: «Editore irresponsabile»

L'assemblea dei redattori denuncia «l'ennesima gravissima provocazione» dell'azienda: dopo aver convocato il Cdr per la presentazione del piano editoriale ha silurato il direttore Bucciantini e comunicato di voler licenziare 20 dei 28 giornalisti, interrompendo così il confronto avviato con il sindacato.

Domani, domenica 30 aprile, l'Unità non sarà in edicola, non sarà ai gazebo dove il popolo del Partito Democratico sceglierà il nuovo segretario e non seguirà lo spoglio dei risultati delle primarie. «Non ci sarà - spiega una nota dell'assemblea delle redattrici e dei redattori - perché l'azienda ha messo in atto l'ennesima gravissima provocazione. Dopo aver convocato il comitato di redazione per la presentazione del piano editoriale del nuovo direttore Marco Bucciantini che si proponeva di rilanciare il giornale, contenere i costi aziendali e avviare il sito internet, l'azienda ha dato mandato ai propri rappresentanti legali di comunicare che il direttore non avrebbe dovuto partecipare all'incontro in quanto concluso il suo incarico».

I legali hanno inoltre comunicato al Cdr che a breve sarà nominato un nuovo direttore con pieni poteri che dovrà aderire al progetto dell'azienda che prevede un ingente numero di licenziamenti collettivi. «Tutto questo - proseguono i giornalisti - nel giorno in cui l'amministratore delegato Guido Stefanelli ha comunicato lìintenzione dell'azienda di corrispondere alle lavoratrici e ai lavoratori una quota dello stipendio di aprile pari al 5% della retribuzione in seguito ad un pignoramento eseguito per conto di un creditore».

Un comportamento, quello dell’azienda, che l'assemblea dei redattori giudica «gravissimo oltre che umiliante» in quanto, di fatto, scarica sugli stipendi dei lavoratori «le proprie inefficienze e incapacità gestionali».

Secondo i giornalisti, «ancora più grave è che la proprietà abbia di fatto interrotto unilateralmente un confronto appena avviato con il Cdr e con la Fnsi in vista della riduzione dei costi aziendali e del rilancio del quotidiano. Le proposte del direttore Marco Bucciantini, che l'azienda ha rigettato in modo sprezzante, rappresentavano il tentativo (l'unico mai fatto sino ad oggi dall'inizio di questa vertenza) di percorrere una strada che tenesse insieme il rilancio del prodotto, il contenimento dei costi e la salvaguardia del maggior numero possibile di posti di lavoro».

Il fatto che l'amministratore delegato, Guido Stefanelli abbia respinto «senza appello o approfondimenti il piano editoriale – incalza l'assemblea - significa una cosa soltanto: a questa proprietà non interessa il futuro del quotidiano, la sua qualità e la sua sopravvivenza. Unico interesse è quello di ridurre drasticamente il numero delle dipendenti e dei dipendenti de l'Unità, non già il costo del personale su cui si sarebbero potute comunque ottenere importanti economie (ma senza impatti devastanti sul corpo redazionale) attraverso gli interventi prospettati dal direttore».

L'azienda ha infatti comunicato l'intenzione di procedere al licenziamento di un numero di redattori vicino alle 20 unità a fronte di una redazione che, al momento, è composta da 28 unità. «È evidente – commentano i giornalisti - che mettere in atto questo piano aziendale significa segnare definitivamente il destino di questo giornale relegandolo, nella migliore delle ipotesi, ad un ruolo marginale e ad una sopravvivenza di corto respiro».

Questi i motivi che hanno spinto i redattori del giornale allo sciopero delle firme, sull'edizione di oggi, e all'astensione dal lavoro per cui domani l'Unità non sarà in edicola. «Questa azienda – conclude la nota dei giornalisti - purtroppo ha dimostrato di non avere interesse alcuno per il prodotto e ha deciso di continuare sulla strada delle minacce, dei ricatti e delle umiliazioni dei lavoratori. Per noi è arrivato il momento di dire basta e ricordare all'amministratore delegato Guido Stefanelli e all'editore Massimo Pessina che per tutelare i diritti calpestati esistono i luoghi deputati. In primis i tribunali».

Giornalisti de l’Unità in sciopero, la Fnsi: «Editore irresponsabile»
«Gli editori dell'Unità hanno superato ogni limite. L'atteggiamento assunto nei confronti della redazione, alla quale va ribadito il sostegno della FNSI, è inaccettabile e la decisione dei giornalisti di scioperare rappresenta l'unica reazione possibile all'arroganza della proprietà». È quanto afferma il segretario generale della FNSI, Raffaele Lorusso.
«Ormai - prosegue - non passa giorno senza che vengano annunciate misure pesanti contro la redazione, senza però assumersi la responsabilità di presentare alle rappresentanze sindacali i piani secondo le procedure previste dalla legge e dal contratto nazionale di lavoro. L'azienda torni sui propri passi se ha a cuore il giornale fondato da Antonio Gramsci e se vuole evitare derive che non farebbero onore alla storia e alla tradizione dell'Unità, di cui dovrà assumersi tutte le responsabilità».

@fnsisocial

Articoli correlati