"Siamo vicine, come donne e come colleghe, alla giornalista che a Roma è stata oggetto di una crudele violenza sessuale. Come, ovviamente, siamo vicine a tutte le donne, di ogni età, professione, nazionalità e residenza, che si trovano a vivere un simile momento drammatico della loro vita e a essere, loro malgrado, protagoniste di un fatto di cronaca". Lo afferma in una nota la Commissione pari opportunità della Fnsi
"Ma ci preoccupa la sottolineatura, fatta da alcune tv e da parte della stampa, della professione della donna violentata a Roma: come se appartenere alla nostra categoria dovesse offrire maggiore spazio sui media rispetto ad altre vittime dello stesso, odioso, reato. Vorremmo ricordare a tutti i colleghi che la violenza deve fare notizia sempre. Impegnandoci nel contempo perché ci siano campagne di informazione per la pari dignità e il rispetto delle donne, nelle famiglie, nei luoghi di lavoro, nella società. E perché, al di là di ogni velleità di scoop, alle donne che vogliono farlo, venga data la parola per denunciare responsabilità oggettive e soggettive di una società dove sempre di più le donne sono strumenti, oggetti, titoli di giornale, e non persone. La Commissione Pari Opportunità della Fnsi vuole ricordare ai colleghi che ogni violenza contro una donna, quale che sia la sua professione, è il segno della sconfitta di una società che, anche attraverso i mezzi di informazione, deve in ogni modo promuovere il rispetto e una qualità di vita migliore per tutte e tutti".