Il presidente della Federazione nazionale della Stampa italiana, Giuseppe Giulietti, si è recato oggi, 27 ottobre, in visita alla redazione di Report per portare la solidarietà del sindacato dei giornalisti, anche a nome del segretario generale della Fnsi, Raffaele Lorusso, e del segretario dell’Usigrai, Vittorio Di Trapani, all’autore e conduttore Sigfrido Ranucci, sotto scorta 24 ore su 24 dopo le minacce criminali ricevute.
Confermando che «qualora si rendesse necessario, il sindacato è pronto a schierarsi dalla “parte civile” di Sigfrido Ranucci e dei colleghi di Report», Giulietti ha espresso l’auspicio che «politica e istituzioni, pronte ad esprimere solidarietà ogni volta che un giornalista viene minacciato o finisce sotto scorta, ricordino di intervenire con provvedimenti concreti in difesa del diritto di cronaca. Perché fino ad oggi – ha osservato – governo e parlamento hanno dimenticato di approvare norme per la libertà di informazione, contro le querele bavaglio e per la tutela del segreto professionale».
Per il presidente della Fnsi, «mai come in questo momento è necessario accendere i riflettori sui cronisti minacciati e sotto scorta, anche perché nei giorni scorsi è stato lanciato un nuovo allarme che ha riguardato il collega Michele Albanese, nuovamente messo nel mirino dalle cosche della ‘ndrangheta».
Ospite della trasmissione Un Giorno da Pecora, su Rai Radio1, Ranucci ha annunciato ieri che un boss legato alla 'ndrangheta ha ingaggiato due killer per farlo fuori e per questo motivo, il vicedirettore di Rai3 e conduttore di Report, già sotto tutela da anni per le minacce di morte ricevute, si è visto alzare la scorta di livello "H24".
«Le indagini – ha poi spiegato Ranucci – sono partite a luglio e a metà agosto, quando è stato accertato dagli investigatori che il boss aveva dato l'ordine a due killer stranieri di colpirmi, hanno deciso di intensificare la scorta».