Natale, Usigrai: “Da Berlusconi ci aspettavamo le scuse e invece è partito un altro attacco contro l’autonomia dei giornalisti”
Roma, 11 maggio 2003 Gli attacchi che il Presidente del Consiglio torna a muovere oggi ad una rete e ad un tg Rai non possono essere considerati come un normale esercizio del diritto di critica, poiché arrivano a conclusione della settimana segnata dall’accusa di complotto dai microfoni di “Radio anch’io” e dall’invio degli ispettori nella redazione del Tg3. Dal premier dovevano venire le scuse all’informazione Rai. La nuova aggressione di oggi dimostra che l’on.Berlusconi è incapace di rispettare l’autonomia del giornalismo del servizio pubblico e considera come modello unico di informazione quello dei suoi monologhi travestiti da interviste. Con queste ripetute esternazioni, il Presidente del Consiglio sta contribuendo attivamente ad una iniziativa di tutto il giornalismo italiano a difesa della libertà e dell’autonomia dell’informazione. Ma è tenuto a replicare anche il vertice Rai, con una risposta di tipo opposto a quella ispettiva dei giorni scorsi. Al Presidente di garanzia ricordiamo che al servizio pubblico va garantita in primo luogo l’autonomia, messa brutalmente a rischio dalle ingerenze del premier. Dal Direttore Generale attendiamo finalmente una parola pubblica non ambigua in favore della Rai: mi auguro che la sua volontà di difendere l’azienda sia superiore alla gratitudine per chi lo ha fatto nominare. Un “capo” della Rai – e Flavio Cattaneo tiene molto ad essere riconosciuto come tale – deve avere anche un po’ di coraggio.