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Authority 09 Lug 2013

Napolitano: "Sollevate questioni d'interesse generale" Siddi: ora statuto d'impresa, allarme per lavoro e autonomia

''È mio impegno quotidiano richiamare tutte le forze rappresentative del Paese al massimo sforzo di lungimiranza e di coesione in questa delicata fase della vita nazionale. Lo afferma Giorgio Napolitano in merito all'appello di Diego Della Valle su Rcs precisando che ''non spetta'' a lui alcun commento'' su tali questioni. ''Ho letto l'appello del Dottor Diego Della Valle pubblicato stamattina sulla stampa, e ne ho colto l'intento dichiarato di operare nell'interesse generale di una libera e corretta evoluzione del mondo della stampa e dell'informazione'', afferma il capo dello Stato in una nota.LINK ALL'INTERVISTA A FRANCO SIDDI SU VICENDA RCS ANDATA IN ONDA MARTEDÌ 9 LUGLIO, ALLE ORE 19, SUL SITO DI RADIOCOLONIA

''È mio impegno quotidiano richiamare tutte le forze rappresentative del Paese al massimo sforzo di lungimiranza e di coesione in questa delicata fase della vita nazionale. Lo afferma Giorgio Napolitano in merito all'appello di Diego Della Valle su Rcs precisando che ''non spetta'' a lui alcun commento'' su tali questioni. ''Ho letto l'appello del Dottor Diego Della Valle pubblicato stamattina sulla stampa, e ne ho colto l'intento dichiarato di operare nell'interesse generale di una libera e corretta evoluzione del mondo della stampa e dell'informazione'', afferma il capo dello Stato in una nota.
LINK ALL'INTERVISTA A FRANCO SIDDI SU VICENDA RCS ANDATA IN ONDA MARTEDÌ 9 LUGLIO, ALLE ORE 19, SUL SITO DI RADIOCOLONIA

''È mio impegno quotidiano richiamare tutte le forze rappresentative del Paese al massimo sforzo di lungimiranza e di coesione in questa delicata fase della vita nazionale. Lo afferma Giorgio Napolitano in merito all'appello di Diego Della Valle su Rcs precisando che ''non spetta'' a lui alcun commento'' su tali questioni. ''Ho letto l'appello del Dottor Diego Della Valle pubblicato stamattina sulla stampa, e ne ho colto l'intento dichiarato di operare nell'interesse generale di una libera e corretta evoluzione del mondo della stampa e dell'informazione'', afferma il capo dello Stato in una nota.
''È mio impegno quotidiano richiamare tutte le forze rappresentative del Paese al massimo sforzo di lungimiranza e di coesione in questa delicata fase della vita nazionale. Naturalmente non spetta a me alcun commento su questioni e proposte rimesse alla libera determinazione di soggetti economici e imprenditoriali e al giudizio del mercato'', conclude. (ROMA, 9 LUGLIO - ANSA)

RCS: NAPOLITANO, HO COLTO IN APPELLO DELLA VALLE INTENTO A INTERESSE GENERALE

''Ho letto l'appello del dottor Diego Della Valle pubblicato stamattina sulla stampa, e ne ho colto  l'intento dichiarato di operare nell'interesse generale di una libera e corretta evoluzione del mondo della stampa e dell'informazione''. Lo sottolinea il capo dello Stato, Giorgio Napolitano, parlando della vicenda Rcs dopo l'appello di Diego Della Valle. (ROMA, 9 LUGLIO - ADNKRONOS)

  RCS: DELLA VALLE A NAPOLITANO, FACCIA SENTIRE SUA VOCE

Diego Della Valle scrive al presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, sulla questione Rcs: ''Presidente Napolitano, abbiamo bisogno di sentire la Sua voce'', inizia così la lettera con cui l'imprenditore chiede ''una voce forte, al di sopra delle parti e della massima autorevolezza''. (ROMA, 8 LUGLIO - ANSA)

RCS: DELLA VALLE, DA TUTTI VECCHI SOCI PASSO INDIETRO
LASCIARE AZIONARIATO E LIBERARLO DA POLEMICHE

''Sarebbe necessario che noi tutti, il gruppo che io rappresento, la Fiat, Intesa e Mediobanca, invece di rafforzare le nostre posizioni, facciamo un passo indietro e lasciamo completamente l'azionariato di Rcs liberandolo così da tutte le vecchie polemiche e da tutte le dietrologie di ogni tipo''. Lo sostiene Diego Della Valle.   (MILANO, 8 LUGLIO - ANSA)

ANTITRUST, APERTO UN DOSSIER SU AUMENTO QUOTA FIAT IN RCS

''Abbiamo aperto un dossier, al momento solo a fini informativi''. Risponde così il presidente dell'Antitrust, Giovanni Pitruzzella, alla domanda se l'aumento delle quote di Fiat in Rcs pone dei problemi dal punto di vista della concorrenza.
Sui tempi ''è ancora prematuro" dare indicazioni, aggiunge, a margine della relazione Agcom. (ROMA, 09 LUGLIO - ANSA)

EDITORIA: FICO (M5S), 'LIBERARE' MEDIA DA IMPRESE E BANCHE
ALTRIMENTI DIVENTA DIFFICILE GARANTIRE INFORMAZIONE LIBERA E CORRETTA

Una legge sul conflitto di interessi che vieti o riduca drasticamente la presenza di imprese e banche nell'informazione. È la posizione del Movimento 5 Stelle, che è già impegnato nella sua battaglia per l'abolizione del finanziamento pubblico ai giornali. "Quando insistiamo per una legge sul conflitto di interessi -dice all'Adnkronos il presidente della commissione di Vigilanza Rai Roberto Fico- non parliamo solo del caso Berlusconi, anche se questo, per decenni, ha oscurato e nascosto tutti gli altri. Parliamo di molte altre vicende, comprese quelle che vedono imprenditori che operano in vari settori, dall'edilizia, come Caltagirone, alle auto, come la Fiat, all'industria calzaturiera, come Della Valle, che hanno quote di partecipazione anche consistenti nei media".
In Italia la figura dell'editore puro è praticamente assente, e nel suo appello al Capo dello Stato affinché faccia sentire la sua voce sulla vicenda Rcs, Diego Della Valle torna sulla questione, quando afferma di essere convinto che "in un Paese democratico la stampa debba essere indipendente e libera di esprimere le proprie opinioni senza vincoli o pressioni". "Un traguardo -sottolinea Fico- che si può provare a raggiungere solo con una efficace legge sul conflitto di interessi che riguarda anche l'informazione, perché a nostro giudizio non c'è motivo per cui chi si occupa di altre cose debba sedere nel Cda di un quotidiano".
"Perché in questo caso -aggiunge- diventa molto difficile assicurare un'informazione corretta e libera da pressioni e interessi. L'informazione si deve confrontare con il mercato, con i nuovi mercati, con la rete. E chi possiede i media deve farlo da vero imprenditore, come fanno tutti gli altri", conclude Fico. (ROMA, 9 LUGLIO - ADNKRONOS)

EDITORIA: VITA (PD), SERVE SEPARAZIONE NETTA TRA AFFARI E INFORMAZIONE

Una separazione netta tra affari e informazione. È la strada che indica, interpellato dall'Adnkronos, Vincenzo Vita. Partendo dalle parole di Diego Della Valle, che dice "cose anche condivisibili ma molto tardive", l'esponente del Pd, ex sottosegretario alle Comunicazioni, ricorda che "il tema fu posto in diverse circostanze e costantemente battuto dalle lobbies politico editoriali conservatrici che non volevano la separazione netta tra affari e informazione. Facemmo delle ipotesi contro il rischio che i media venissero ingabbiati dai poteri economici con altre finalità".
L'obiettivo, aggiunge, era quello di definire "un corpo di norme che rendesse autonomo il prodotto editoriale: fu lasciato cadere colpevolmente e ora la vicenda Rizzoli torna calda, come negli anni '80". Oggi, conclude, servirebbe una "separazione societaria nei grandi gruppi editoriali con l'affidamento a una struttura autonoma degli assetti di impresa: è un punto antico e molto moderno". (ROMA, 9 LUGLIO - ADNKRONOS)

EDITORIA: CROSETTO (FDI), VA POSTO TEMA PRESENZA BANCHE E IMPRESE

Il tema dell'uscita di banche e imprese dal capitale delle aziende editoriali "va sicuramente posto". Lo dice all'Adnkronos Guido Crosetto (Fdi), commentando le parole del patron di Tod's Diego Della Valle che, dice, "ha totalmente ragione".
Il problema, però, argomenta Crosetto, è che "nessuno si può permettere di avere aziende che fanno 200 mln di perdite in un trimestre. Con l'editoria che patisce sempre di più internet e con i bilanci sempre in negativo, difficilmente si possono avere editori puri: avere un'azienda editoriale diventa un lusso superiore a quello di possedere una squadra di calcio". Banche e imprese, comunque, "dovrebbero uscire dal capitale perché le imprese editoriali altrimenti non non possono essere autonome". Il problema "va posto". (ROMA, 9 LUGLIO - ADNKRONOS)

 

RCS: SIDDI (FNSI), STATUTO D’IMPRESA SUBITO CONTRO CONFLITTO D’INTERESSE. ALLARME PER CENTRO INDIPENDENZA GIORNALI E POSTI LAVORO. CONTRATTI OGGI UNICO ANTIDOTO

“E’ sempre più evidente che intorno alla Rcs potenti della finanza e del capitalismo italiani giocano una partita doppia. Ed è curioso che prima di ogni altra cosa, la Fiat inizialmente e il patron di Tods poi – principali azionisti del gruppo – si rivolgano, sia pure con modi diversi, al Capo dello Stato. La competizione economica resti libera, ma soprattutto più liberi devono rimanere i giornali. Però di più di un elemento non appare quadrare se la famiglia Fiat trova cento milioni da investire sulla Rcs, per diventare primo azionista, dopo aver attuato pesanti ristrutturazioni in tutte le sue aziende di produzione e per il suo quotidiano storico la Stampa, usando il proprio garbo comunicativo, come un potere che si relaziona alle istituzioni, per rivolgersi al Capo dello Stato. E se, di contro, Della Valle (Tods) azionista ‘non allineato’ finora con quella maggioranza, denuncia pubblicamente al Presidente Napolitano addirittura tentativi di uso dei giornali dell’ex gruppo Rizzoli come strumento di pressione. Il Capo dello Stato ha risposto, come sempre nel rispetto della sua funzione, ricordando le regole del mercato e delle libertà del Paese. La portata delle questioni (avanzate fino al Quirinale) in realtà, non può fermarsi al semplice interesse circa le dispute delle proprietà e degli interessi diversi che le animano. Ci appassiona un altro tema sul quale non va mai abbassata la tensione e sul quale oggi è più urgente che mai intervenire: lo statuto dell’impresa editoriale e una severa legge sui conflitti di interesse. L’indipendenza dei giornali, l’autonomia editoriale e la salvaguardia dei posti di lavoro professionali sono la stessa sfida su cui si misurano i valori di una impresa editoriale e su cui, prima di tutto, va considerata la Rcs, con i suoi quotidiani e i suoi periodici. Le strategie che devono interessare, rispetto ai media, sono queste; non se il controllo del Corriere della Sera, della Gazzetta dello Sport e dei periodici Rcs sia strategico per la Fiat piuttosto che per il gruppo Della Valle. E’ evidente allora che alle istituzioni ci si può rivolgere solo perché accelerino, per davvero, su questi due capitoli ineludibili: statuto dell’impresa editoriale e conflitto di interessi. E questo perché informazione e sue finalità siano realmente disgiunte da qualsiasi altra esigenza di proprietà o di azionisti che operano in campi differenti. In un tempo come questo nel quale nessuno può inventare da un giorno all’altro l’editore puro, che sogniamo e vorremmo, questi due interventi sono i veri antidoti principali ai rischi di pressione impropria oggi denunciati persino da Della Valle. Diciamolo, queste accuse per il pulpito da cui arrivano, appaiono come una ammissione diretta di anomalie da noi a lungo denunciate e da altri bollate come posizione ideologica. La fortuna della Rcs, e di tutti i suoi giornali, è che, nel tempo, direttori e giornalisti hanno dato vitalità a principi di autonomia fissati, durante un intero secolo, dal contratto nazionale di lavoro e dagli statuti editoriali interni. Queste carte, insieme alla professionalità della moltitudine dei giornalisti, sono il patrimonio più prezioso su cui vorremmo sentire coerenti parole e opere da parte degli azionisti e da parte della società politica che fa finta di stupirsi per mancanze che pure le appartengono”. Roma, 9 luglio 2013

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