È stato nuovamente affisso al balcone della sede del Sindacato unitario dei giornalisti della Campania lo striscione con il quale si chiede verità e giustizia per Mario Paciolla, strappato lo scorso 7 febbraio. Alla cerimonia, svoltasi nel corso della Giornata della Cura il 1° marzo 2023, hanno presenziato anche i genitori del cooperante morto in Colombia il 15 luglio 2020.
«Nella Giornata dedicata alla cura – ha commentato il fondatore dell’associazione Articolo 21 Giuseppe Giulietti - continuiamo a chiedere verità e giustizia per chi, come Mario Paciolla, si è preso cura e ha lavorato per gli altri. La Giornata mondiale della cura è la cura di tutti gli esseri viventi, della Terra, dell’ambiente, delle donne e degli uomini, di chi non ha mai avuto verità e giustizia. Ecco perché abbiamo scelto Napoli, città di grande sensibilità, insieme con il sindacato dei giornalisti, per ribadire che noi vogliamo avere cura non solo della memoria, ma anche della richiesta di verità e giustizia per Mario Paciolla e siamo contrari alla richiesta di archiviazione».
Il concetto è stato ribadito anche dal segretario del Sugc, Claudio Silvestri: «Quando hanno strappato lo striscione non abbiamo avuto alcun dubbio, doveva essere rimesso immediatamente al suo posto. Non ci stancheremo mai di illuminare questa storia. C’è un cittadino italiano ucciso mentre era alle dipendenze dell’Onu, vogliono archiviare il caso come un suicidio, nonostante la scena del crimine sia stata inquinata, nonostante ci siano risultati contrastanti delle autopsie, nonostante non ci sia neanche un elemento di chiarezza».
«Per noi non c’è una verità chiara – hanno sottolineato Anna Maria Motta e Giuseppe Paciolla –, ci sono numerose anomalie e perplessità. A cominciare dal fatto che si sia parlato subito di suicidio e che poi si sia deciso di prendere 27 mesi per giungere a una richiesta di archiviazione. Puntiamo sul ricorso che abbiamo preparato con i nostri avvocati, perché per noi si è trattato di un omicidio e vogliamo restituire dignità e onore a Mario».
Nella corso della stessa giornata è stata portata la solidarietà alle attiviste ucraine insultate dalla propaganda russa per l’iniziativa del calendario solidale presentata nella sede del Sugc.