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Rai 12 Mag 2005

Mondiali di calcio 2006 Serventi Longhi: “Un progetto del Governo, maggioranza e CdA dimezzato della Rai per distruggere il servizio pubblico”

Si va delineando una assurda strategia che vede attivi il Governo, la maggioranza e il Consiglio di Amministrazione dimezzato della Rai per distruggere il servizio pubblico entro la primavera del 2006. Con la conseguenza di una Rai incapace di confrontarsi sul mercato.

Si va delineando una assurda strategia che vede attivi il Governo, la maggioranza e il Consiglio di Amministrazione dimezzato della Rai per distruggere il servizio pubblico entro la primavera del 2006. Con la conseguenza di una Rai incapace di confrontarsi sul mercato.

Il Segretario della Federazione Nazionale della Stampa Italiana, Paolo Serventi Longhi, ha dichiarato: “Si va delineando una assurda strategia che vede attivi il Governo, la maggioranza e il Consiglio di Amministrazione dimezzato della Rai per distruggere il servizio pubblico entro la primavera del 2006. Con la conseguenza di una Rai incapace di confrontarsi sul mercato. La vicenda dell’acquisto da parte di Sky di un consistente pacchetto di partite dei prossimi mondiali di calcio rappresenta un episodio gravissimo, che è però solo l’ultimo di una lunga serie che vede la progressiva espulsione delle voci libere, la fuga dei personaggi di richiamo, la carenza di investimenti nei settori potenzialmente più produttivi, la sostanziale rinuncia al digitale, lo svilimento di quel patrimonio informativo e culturale ancora rappresentato da Radio Rai. E’ legittimo a questo punto che Sky approfitti della debolezza della Rai, che Mediaset cerchi di occupare tutti gli spazi pubblicitari a disposizione, che l’Espresso, Il Sole 24 Ore, Mondadori e le altre emittenti radiofoniche nazionali monopolizzino il mercato della radiofonia. Ciascuno fa il suo mestiere. Chi ha rinunciato a farlo sono l’azionista della Rai e l’attuale delegittimata dirigenza che assecondano una operazione distruttiva. Il Sindacato nazionale dei giornalisti, in Italia come in Gran Bretagna, dove alla BBC sono annunciati 4000 licenziamenti, deve porre all’opinione pubblica con grande forza, usando gli strumenti della mobilitazione e della lotta, il problema della difesa del ruolo e della funzione del Servizio pubblico. Mai come in questo momento tutti i giornalisti italiani devono essere al fianco dei colleghi della Rai in lotta per difendere la propria dignità, il posto di lavoro e l’esistenza stessa del servizio pubblico.” Dopo la notizia che i mondiali di calcio 2006 non saranno interamente trasmessi dalla Rai arriva lo sdegno della redazione di Rai Sport che, d'intesa con l'Usigrai, chiede all'Azienda un incontro urgente e minaccia lo sciopero. ''Il Cdr di Rai Sport, d'intesa con l'Usigrai - si legge nel comunicato diffuso sul sito - esprime il massimo sdegno per l'ennesima 'vergogna' consumata ai danni del servizio pubblico, dei telespettatori e della dignita' professionale dei giornalisti Rai. Mai si sarebbe potuto immaginare che un evento sportivo come i Mondiali di calcio potesse essere trasmesso da un'emittente che non fosse la tv pubblica e che fosse invece addirittura a pagamento. L'impensabile e' quindi accaduto: a che cosa servono gli utili di bilancio, tanto sbandierati dall'attuale gruppo dirigente aziendale, se queste risorse non vengono poi investite per garantire almeno la trasmissione completa di una manifestazione sportiva cosi' importante. Un evento che i telespettatori italiani hanno da sempre ritenuto a giusta ragione, anche per le sue implicazioni sociali, un diritto fruibile senza alcun altro tipo di onere. Il Cdr di Rai Sport ritiene che il precedente creato in occasione dei Mondiali di calcio 2006 sia un fatto gravissimo che getta ombre inquietanti sul futuro della Rai in materia di acquisizione di diritti sportivi, soprattutto alla vigilia del rinnovo contrattuale con la Lega calcio per il campionato italiano. Se questa e' la capacita' aziendale di mantenere fede al mandato di servizio pubblico, c'' da esser certi che quello di Germania 2006 non sara' l'ultimo smacco che dovremo subire. Ma la redazione di Rai Sport, e tutti i giornalisti del servizio pubblico, non hanno la minima intenzione di assistere inerti a questo scempio, iniziato con la perdita dei diritti del Motomondiale, della Champions League di calcio, di basket e pallavolo maschili, dei tornei di tennis, della Coppa America di Vela, del Sei Nazioni di rugby, solo per citare i piu' significativi''. (AGI) L'intero pacchetto, quindi 64 partite, nessuna esclusa: i Mondiali di calcio che si disputeranno in Germania nel 2006 segneranno una svolta nella storia della televisione italiana visto che, per la prima volta, un avvenimento sportivo di tale importante sara' visibile dall'inizio alla fine solo sulla piattaforma satellitare di Sky. La televisione di Rupert Murdoch ha aspettato infatti che la Rai, dopo aver acquistato 25 partite del Mondiale, lasciasse cadere l'opzione per le restanti 39 e facesse quindi diventare l'acquisto dei diritti del Mondiale un affare piu' che appetibile. ''All'inizio eravamo molto scettici'', ricorda infatti Giovanni Bruno, direttore di Sky Sport, nel corso della conferenza stampa di annuncio, negli studi di Cologno Monzese; ma poi e' diventata un'operazione piu' che interessante che la televisione di Rupert Murdoch non si e' lasciata sfuggire. Nel pacchetto di 25 partite comprato dalla Rai, ci saranno la gara inaugurale, quelle della Nazionale italiana, e tutte le gare dai quarti in poi. Ma le restanti 39 saranno esclusiva di Sky che sara' anche l'unica rete che potra' mandare gli highlights di tutte le partite prima delle 23. La svolta epocale per il pubblico italiano ha provocato l' immediata reazione del neo ministro delle Comunicazioni Mario Landolfi che ha scritto al direttore generale della Rai, Flavio Cattaneo. Se i 3.2 milioni di abbonati a Sky potranno infatti vedere tutto il Mondiale, la maggior parte degli appassionati di calcio non potra' vedere alcune tra le partite piu' interessanti della competizione. ''Collaboreremo con la Rai'' garantisce Giovanni Bruno ma il danno di immagine per l'azienda di Stato e' stato il tema di tutti i commenti da parte dei parlamentari dell'opposizione, mentre l'Usigrai parla di ''impatto sul pubblico devastante''. La Rai ''si da' schiaffi da sola'' ha affermato il responsabile informazione dei Ds, Carlo Rognoni; ''fatto gravissimo che calpesta il servizio pubblico'' secondo il responsabile comunicazione del Prc, Sergio Bellucci. Sullo stesso tono gli altri: ''occasione perduta'' (Scalera, DL), ''calpestati diritti utenti Rai'' (Bulgarelli, Verdi), ''Rai fuori dai grandi eventi sportivi?'' (Gentiloni, Margherita). Il cdr di Raisport si dice sdegnato ''per l'ennesima vergogna'' e fa balenare l'ipotesi di uno sciopero. Viale Mazzini, da parte sua, sottolinea che la Rai avra' comunque le 25 migliori partite, che l'accordo risale al 2001, peraltro condiviso dall'attuale gestione perche' le restanti 39 gare sarebbero costate 40 milioni di euro, cifra ritenuta eccessiva. Ma all'Ansa il dg Flavio Cattaneo spiega che e' sbagliato dire che i mondiali 2006 si vedranno su Sky, perche' ''i mondiali, cioe' le partite che interessano di piu' il pubblico, da quelle dell' Argentina a quelle di Brasile, Francia o Inghilterra si vedranno sulle reti Rai'' e sottoline che, fra l'altro, ''il contratto fu fatto nel 2001 (all' epoca della gestione Zaccaria, ndr.) ma e' perfettamente condivisibile''. Il presidente della Figc Franco Carraro si e' augurato che la Rai non perda mai le partite della Nazionale, mentre la speranza del presidente della Lega Calcio Adriano Galliani e' che il campionato resti sempre visibile a tutti. Ma Tullio Camiglieri, direttore della comunicazione di Sky, spiega che ''potenzialmente ci interessa tutto'', anche perche' ora, al contrario che in passato, sono le societa' che gestiscono i diritti dei grandi eventi a cercare le piattaforme satellitare. E cosi' ha fatto la Infront Sports&Media che ha venduto a Sky un pacchetto che comprende ben 132 partite: 64 del Mondiale tedesco, 52 del Mondiale Under 20 che si giochera' in Olanda dal 10 giugno al 2 luglio 2005, e 16 della Confederations Cup, torneo che otto nazionali giocheranno in Germania dal 15 al 29 giugno. Nessun accenno sui termini complessivi dell'accordo, ma i dirigenti di Sky hanno chiarito che si tratta solo di un' esclusiva per l'Italia che non riguardera' le altre televisioni del network. ''E' un grande regalo per i nostri abbonati - ha spiegato Bruno - E' un notevole impegno, anche se poi non molto diverso da quanto gia' facciamo tutti i weekend con le partite del campionato italiano e di quegli esteri. I buoni risultati ottenuti con la Champions League ci hanno spinto a buttarci in questa avventura e abbiamo pensato di poter aggiungere qualcosa in piu' al nostro palinsesto''. (ANSA) “Un primato gettato al vento”, “Addio servizio pubblico”, “Finisce un’epoca”, “Servizio pubblico e tv dei poveri”. I commenti unanimi dei quotidiani – sportivi e no – danno la misura dell’impatto devastante che ha per la Rai la decisione di lasciare alla tv a pagamento più della metà delle partite dei Mondiali di calcio 2006. E’ l’esito di una politica aziendale sciagurata, che pur di vantare un utile-record in vista dell’ingresso in Borsa non esita a minare uno dei punti di forza del rapporto fra il servizio pubblico e i cittadini italiani. Per inseguire una privatizzazione insensata e velleitaria si compromette la campagna sul canone dell’anno prossimo. E’ un attacco durissimo al servizio pubblico, ed è uno dei capi di imputazione più gravi a carico di un vertice che troppo a lungo è rimasto a viale Mazzini. Questo attacco non può rimanere senza risposta. Il sindacato dei giornalisti Rai convoca un’assemblea per lunedì prossimo, 16 maggio, alle ore 14 a Saxa Rubra, alla quale invita le rappresentanze sindacali di tutti i lavoratori della Rai. Riteniamo fondamentale che dal servizio pubblico giunga un segnale forte a ciò che resta del gruppo dirigente. Ma anche la politica, da tempo impigliata in trattative infruttuose, deve comprendere che nessuno può giocare sulla pelle del servizio pubblico e lasciarlo allo sbando. Abbiamo diritto subito ad un vertice che tuteli l’autonomia e la capacità competitiva della Rai.

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