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Mondadori Scienza, i giornalisti proclamano sei giornate di sciopero
Vertenze 04 Mag 2022

Mondadori Scienza, giornalisti in sciopero contro il no dell'azienda a soluzioni alternative ai licenziamenti

Durante sei settimane di trattative Cdr e rappresentanze sindacali «hanno messo sul piatto un ventaglio di proposte concrete e attuabili per consentire di ridurre i costi senza tagliare i posti di lavoro» che l'editore ha rifiutato di discutere. «Un atteggiamento incomprensibile e irresponsabile», denunciano i lavoratori.

L'assemblea dei giornalisti di Mondadori Scienza proclama uno sciopero a partire dal pomeriggio di mercoledì 4 maggio, e per le giornate del 5, 6, 9, 10, 11 maggio 2022 «per protestare contro l'indisponibilità, da parte dell'azienda, a considerare soluzioni alternative al licenziamento di un terzo del personale». Lo comunica, in una nota, l'assemblea dei redattori di Mondadori Scienza.

«Durante sei settimane di trattative – si legge ancora – il Cdr e le rappresentanze sindacali hanno messo sul piatto un ventaglio di proposte concrete e attuabili per consentire all'azienda di ridurre i costi senza tagliare i posti di lavoro, mentre i giornalisti hanno continuato a lavorare responsabilmente pur con la prospettiva di essere licenziati. Nonostante questo, la Mondadori ha rifiutato di discutere le nostre proposte. Un atteggiamento di chiusura incomprensibile e irresponsabile in un momento storico così difficile».

In una precedente riunione, martedì 3 maggio, l'assemblea dei redattori di Mondadori Scienza aveva votato «a larghissima maggioranza» la sfiducia ai direttori delle testate, Raffaele Leone e Sarah Pozzoli, «in quanto hanno avallato la decisione aziendale di licenziare un terzo della forza lavoro».

Dal canto suo, replicando il 6 maggio al comunicato sindacale del 3 maggio dei giornalisti di Mondadori Scienza, il direttore Raffaele Leone respinge le dichiarazioni di Cdr e fiduciari affermando di «aver sempre operato (e così continuerò a fare) nell'ambito e nei limiti delle mie prerogative di direttore, non – scrive – a danno dei miei colleghi giornalisti».

In chiusura di quel primo comunicato, la redazione sollecitava la ripresa delle trattative tra lavoratori, sindacato e azienda «per scongiurare esiti traumatici».

(Modificato il 6 maggio 2022)

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