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Vertenze 13 Nov 2015

Mondadori, l’assemblea dei giornalisti: “No alla chiusura delle sedi romane dei periodici”

L’assemblea dei giornalisti di Mondadori, riunita a Roma, ha risposto con un secco ‘No’ all’annuncio dell’azienda di voler chiudere la sede romana dove lavorano i colleghi di Panorama, Chi e Sorrisi e Canzoni. Anche perché, venduta la sede, ne verrà affittata una nuova per i dipendenti dell’ufficio stampa di Mondadori e di Electa.

L’assemblea dei giornalisti di Mondadori, riunita a Roma, ha risposto con un secco ‘No’ all’annuncio dell’azienda di voler chiudere la sede romana dove lavorano i colleghi di Panorama, Chi e Sorrisi e Canzoni. Anche perché, venduta la sede, ne verrà affittata una nuova per i dipendenti dell’ufficio stampa di Mondadori e di Electa.

Un no "fermo" alla decisione di azienda e direttori di chiudere le redazioni romane di Panorama, Sorrisi e Canzoni e Chi, di trasferire 5 dei 10 colleghi da Roma a Segrate (3 di Sorrisi e Canzoni e 2 di Panorama) e di lasciare i rimanenti 5 giornalisti (1 di Chi e 4 di Panorama) a Roma, ma lavorando prevalentemente da casa. È la richiesta avanzata dall’assemblea generale dei giornalisti della Mondadori che in una nota rileva come “tali provvedimenti, decisi in maniera del tutto unilaterale e contravvenendo a impegni verbali concordati appena quattro mesi fa (in sede di apertura di un nuovo Sato di crisi) di fronte a Fnsi, Associazione lombarda dei giornalisti, Associazione stampa romana e Fieg, sono inaccettabili per molti motivi".
"Le presunte esigenze organizzative addotte dai direttori per i 5 trasferimenti – si legge ancora nel comunicato – appaiono tutt'altro che convincenti. Su di esse aleggia il grave sospetto che si tratti di tentativi di licenziamento mascherati o, peggio, provvedimenti punitivi ad personam”.
“L’altra misura unilaterale annunciata – prosegue l'assemblea dei giornalisti -, ossia la fuoriuscita dei restanti 5 colleghi dallo spazio fisico delle rispettive redazioni non è normata, a oggi, dal nostro contratto nazionale. Temiamo possa essere un preludio per ulteriori iniziative future anche nei loro confronti. La vendita del palazzetto di via Sicilia appena effettuata non comporta la chiusura della sede romana della Mondadori, ma l'affitto di una nuova sede nelle adiacenze per i soli dipendenti dell'ufficio stampa Mondadori e di Electa. Non si riesce a capire per quale motivo non possa esservi ricavato uno spazio per tutti i nostri 10 giornalisti".
"Proprio l'amministratore delegato Ernesto Mauri ha evidenziato con legittimo orgoglio – conclude l’assemblea – in occasione dell'ultima trimestrale, il ritorno all'utile per ben 6,6 milioni dell'intero gruppo e un margine operativo lordo di 3,3 milioni euro dell'area periodici".

@fnsisocial

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