Moncalvo-Padania: Siddi, solidarietà ai colleghi, urge un chiarimento dell'editore. Rispettare le regole contrattuali
Il Comitato di redazione del quotidiano "la Padania" esprime tutta la sua solidarietà al ministro Maroni e ai suoi stretti collaboratori. Senza entrare nel merito dei contenuti dell'articolo apparso in data odierna - del quale peraltro non condivide espressioni e forma - Il Cdr vuole sottolineare che da tempo al quotidiano organo ufficiale della Lega la maggior parte dei redattori è vittima di insulti, demansionamenti, comportamenti autoritari e pesanti violazioni del contratto nazionale di lavoro giornalistico da parte del direttore responsabile, tanto che lo stesso Cdr, si è trovato di fronte alla difficile decisione di rivolgersi all'Associazione Lombarda dei Giornalisti per verificare ogni possibilità di riportare il rispetto delle regole in redazione. Difficile decisione sì, perché questo Cdr, seppur eletto a larga maggioranza, ha la responsabilità di difendere - oltre la dignità e il lavoro dei colleghi - anche l'integrità di un partito della coalizione di governo che esprime proprio il ministro del Lavoro. Il Cdr de "la Padania" prende dunque le distanze da scelte che competono sì al direttore responsabile, ma che si rivelano dannose per la Lega. Il Comitato di redazione de "la Padania" Cristina Malaguti Giancarlo Mariani Paola Pellai Il presidente della Fnsi, Franco Siddi, ha dichiarato: "Lo scontro in atto alla Padania, tra il ministro del Lavoro esponente di punta del partito- la Lega _ che ne è editore e il direttore del quotidiano, Gigi Moncalvo, va definito rapidamente secondo le regole che disciplinano il lavoro giornalistico. Il programma politico-editoriale dev'essere concordato dal direttore con l'editore e comunicato alla redazione per il tramite del Cdr (art.6 del Contratto). Ciò vale anche per i giornali di partito. Se alla Padania cambia l'ordine del programma, è bene ripartire da queste regole elementari, perché siano assicurati credibilità e rispetto della dignità del lavoro giornalistico e dell'informazione. Il comitato di redazione della Padania, da tempo, lamenta una situazione di disagio anche per comportamenti "autoritari e demansionamenti da parte del direttore". Ora la situazione di incertezza, se non di conflitto, tra quest'ultimo e personalità autorevoli del partito-editore, rende, come denunciato dai colleghi, l'aria assai pesante e la situazione paradossale. I giornalisti, come i lettori di un giornale d'informazione ma anche di idee, hanno il diritto della trasparenza delle scelte e del rispetto delle regole. Paradossalmente, il ministro del lavoro Maroni che, politicamente, esige la sconfessione o la rimozione del direttore, nella sua funzione istituzionale deve in primo luogo verificare che le regole siano rispettate, in primo luogo verso tutti i dipendenti. Ai colleghi della Padania impegnati a svolgere con dignità professionale il proprio lavoro va la piena solidarietà e l'impegno a sostenere le iniziative per il rispetto delle regole. Al ministro Maroni va un appello a considerare il lavoro giornalistico e la sua specificità e a far eliminare dalla mini riforma della legge sull'editoria annunciata dal governo la norma che prevede la trasformazione del giornalista nei giornali di partito in quella di funzionari del partito stesso".