«Da oggi in poi tutte le costituzioni di parte civile saranno effettuate insieme. Basta, non c'è una rincorsa quando un cronista viene minacciato. La Federazione nazionale della Stampa italiana, l'Ordine nazionale con l'Associazione Stampa Toscana e l'Ordine dei giornalisti della Toscana si costituiranno assieme dalla parte di qualunque cronista, donna o uomo, minacciato per diverse ragioni». Così il presidente della Fnsi Giuseppe Giulietti nel corso della conferenza stampa con Greta Beccaglia, insieme a Sandro Bennucci, presidente dell'Associazione Stampa Toscana, a Giampaolo Marchini, presidente dell'Ordine dei giornalisti della Toscana, a Franco Morabito, presidente del Gruppo toscano giornalisti sportivi-Ussi. Greta Beccaglia, com'è noto, venne molestata da due tifosi della Fiorentina sabato scorso a Empoli (Firenze), durante un collegamento tv all'esterno dello stadio.
«Quando una persona viene colpita davanti alle telecamere – ha proseguito Giulietti – la domanda da farsi è: qual è il grado di impunità che oggi consente a un signore di minacciare, di fare quel gesto e poi di andarsene ridendo, dicendo poi nell'antico linguaggio è un atto di goliardia? Questo lo trovo vomitevole. Così come ho trovato insopportabile che uno possa prendere a testate Selvaggia Lucarelli per strada e dire che questa persona è stata provocata».
Secondo Giulietti, però, «non tutti denunciano, per situazioni loro, per paura, per il precariato che li intimorisce, perché si devono pagare anche la macchina fotografica se gliela rompono, perché non c'è neanche l'equo compenso. La denuncia è un atto fondamentale».
Il presidente della Fnsi ha spiegato: «La proposta a questo punto è quella di essere parte civile al processo e ovunque, comunque a tutela di chiunque in tutta Italia in modo che sia chiaro che parte una campagna che riguarda tutti». Giulietti ha poi ricordato alcune date importanti: «Il 7 dicembre saremo in Cassazione con Paolo Borrometi contro mafiosi che lo hanno minacciato; il 9 dicembre saremo coi familiari di Andrea Rocchelli ucciso in Ucraina».
Sandro Bennucci e Giampaolo Marchini hanno ricordato che «è necessario non abbassare la guardia», aggiungendo che «gli editori devono farsi carico della tutela e dell'incolumità dei giornalisti in ogni caso, ma soprattutto nei servizi considerati di prima linea».
Dinanzi ai giornalisti presenti Beccaglia ha denunciato di star ricevendo «in questi giorni e in queste ore messaggi molto tristi, parolacce o comunque anche minacce. Non ho fatto niente di male - ha detto - ho denunciato quello che hanno visto tutti, stavo lavorando normalmente. Sono stata fortunata che mi sia successo a telecamere accese, perché ho avuto la possibilità di testimoniare. Ci sono tante donne che ogni giorno subiscono violenze, molestie. Sono qui quindi per queste persone, perché per me è giusto denunciare».
La cronista di Toscana Tv è torna inoltre a difendere il conduttore Giorgio Micheletti: «Per me è un padre lavorativo, può avere sbagliato una parola in quell'istante in diretta, se si può dire sbagliato, comunque ha tentato di difendermi. Il video in realtà dura più minuti e non 20 secondi».
Alla conferenza stampa sono anche intervenute Paola Fichera, componente della giunta esecutiva della Fnsi, Patrizia Centi, vicepresidente dell'Associazione Stampa Toscana, Silvia Motroni, Maria Adele de Francisci e Francesca Bandinelli, componenti degli organismi dirigenti dell'Ordine dei giornalisti della Toscana.