Congratulazioni alla redazione del Clandestino di Modica per il video-inchiesta sui sotterranei dell'Ospedale Maggiore di Modica, e solidarietà di fronte a minacce di querela che hanno un evidente intento intimidatorio. Inchieste come questa vanno incoraggiate, perché fanno vedere quale ruolo sociale può svolgere l'informazione giornalistica quando non si limita a farsi passivo vettore di veline, comunicati stampa, versioni ufficiali, discorsi di propaganda: il ruolo che il mondo anglosassone definisce di watch dog, di cane da guardia, di guardiano degli interessi dei cittadini, di sentinella che dà l'allarme anche quando a destare preoccupazione è il comportamento di qualcuno che riveste ruoli di potere o amministra la cosa pubblica in nome collettivo.
Dare l'allarme non significa condannare qualcuno. Significa segnalare ad altri che qualcosa non va, che bisogna controllare e, se necessario, fare qualcosa. Il giornalismo ha anche il compito di denunciare le cose che non vanno. Certo, c'è modo e modo di dare l'allarme. Si può gridare forte o sussurrare con grazia all'orecchio di qualcuno. Per entrare si può chiedere permesso e attendere che qualcuno venga ad aprire. Ma quando si sente puzza di bruciato, così facendo si corre il rischio di arrivare tardi. E allora, mossi da questa preoccupazione, è lecito spingere una porta lasciata aperta, entrare, vedere, dare l'allarme. La motivazione è importante.
Certo, anche la forma e il tono sono importanti. Ma quando si dà l’allarme la cosa più importante è la sostanza di ciò che si dice. Si può strappare brutalmente dal letto qualcuno profondamente addormentato senza preoccuparsi delle buone maniere. E’ una cosa ovvia, e vale anche per l'inchiesta video del Clandestino. Inchiesta che non ha inventato nulla. Non ha additato e crocifisso nessuno. Ha semplicemente lasciato parlare le immagini. Ha fatto vedere che all'interno del grande Ospedale Maggiore di Modica accade qualcosa che desta preoccupazione. Spiace che gli amministratori del nosocomio, sbagliando, l'abbiano presa così male. Non dovrebbero mostrarsi tanto risentiti. Dovrebbero ringraziare questi giornalisti che hanno segnalato qualcosa che probabilmente a loro era ignoto. Semmai dovrebbero prendersela con chi aveva il compito di avvertirli e non l'ha fatto. Dovrebbero ringraziare il Clandestino e spiegare come è potuto accadere che si sia lasciata correre una perdita d'acqua vicino ai quadri elettrici. Soprattutto dovrebbero dire - ai cittadini, e non solo a questi giornalisti - quando e come intendono risolvere i problemi segnalati che, detto per inciso, sono problemi di pubblica incolumità.
Io la penso così. Chi amministra la cosa pubblica non deve dimenticare mai che lo fa in nome e nell'interesse dei cittadini. Perciò deve prestare ascolto a ciò che dicono i giornali e i giornalisti indipendenti, in quanto interpretano l'opinione pubblica. I pubblici amministratori, i rappresentanti politici e istituzionali devono agire sempre così, nell’interesse generale. E devono sforzarsi di non essere permalosi e risentiti di fronte alle critiche. E’ il ruolo pubblico che li espone a questo. E’ legittimo rivolgersi ai giudici, ci mancherebbe altro. Ma i pubblici amministratori non dovrebbero brandire in modo intimidatorio querele e richieste di danni. E’ un comportamento che compromette la loro credibilità. Fra l'altro, in casi come questi simili richieste difficilmente possono essere accolte dall'autorità giudiziaria che - occorre ricordarlo? - è preposta ad applicare la legge, a interpretare il senso della legge, che è chiaro: la libera informazione è una infrastruttura essenziale, irrinunciabile della democrazia, e bisogna accettarla anche quando è scomoda. Gli amministratori dell'Ospedale Maggiore dovrebbero avere più rispetto per questi giornalisti. Non meritano meno rispetto in quanto lavorano in un piccolo giornale, per pochi soldi, spesso anche gratis. Semmai, io penso, queste circostanze imporrebbero maggior rispetto. E i cittadini di Modica non dovrebbero permettere che il loro "cane da guardia" sia bastonato per aver dato l'allarme.
Alberto Spampinato
consigliere nazionale della FNSI -Federazione Nazionale della Stampa Italiana