Solidarietà bipartisan da tutta la politica italiana al direttore del Sole 24 ore Ferruccio De Bortoli e al suo cronista Nino Amadore, 'sottoposti a pesanti intimidazioni che cercano di arginare la volontà della Sicilia di reagire alle logiche mafiose’’, dice il presidente del Consiglio Romano Prodi, per il quale ''si tratta di minacce gravissime’’.
Ieri (domenica) è stato infatti lo stesso De Bortoli a rivelare in un editoriale che l'automobile di Amadore, che segue per il quotidiano finanziario il tentativo di tanti imprenditori siciliani di liberarsi dal 'pizzo', era stata seriamente danneggiata ad Agrigento e che lui stesso aveva ricevuto nelle scorse settimane una busta con due proiettili, in cui si faceva riferimento all'inchiesta di Roberto Galullo sulla n'drangheta. I presidenti delle Camere condannano il gesto che Franco Marini definisce una ''gravissima intimidazionne’’ e Fausto Bertinotti, ''gesto vile e insensato''. ''Vanno subito individuati i responsabili delle intimidazioni'', sostiene il Ministro dell'Interno Giuliano Amato, spiegando che ''gli inquirenti sono già impegnati in questo senso''. Mentre il Ministro della Giustizia Clemente Mastella auspica che ''riescano a scoprire velocemente i responsabili di queste azioni inaccettabili e ignobili''. Dall'esecutivo anche i ministri delle Comunicazioni Paolo Gentiloni, dei Rapporti con il Parlamento Vannino Chiti, delle Pari Opportunità Barbara Pollastrini, delle Politiche della Famiglia Rosi Bindi, dell'Ambiente Alfonso Pecoraro Scanio, della Pubblica Istruzione Giuseppe Fioroni, condannano un episodio che a loro avviso penalizza la società civile, la cultura della legalità e la libera informazione. Il sottosegretario Ricardo Franco Levi ha chiamato il direttore del Sole-24 Ore e ha espresso a lui, a Amadore e a tutto il suo giornale la sua piena e ferma solidarietà: ''terranno, come e più di prima, la testa alta e la schiena dritta, continuando ad offrire e a garantire un'informazione libera e di grande qualità''. Parlano i sindacati con Fnsi e Cgil. Anche nel mondo politico solidarietà dai deputati e dai senatori di Pd e Rifondazione, dai Verdi e dal Pdci, dall'Italia dei Valori così come dal presidente della Commissione Giustizia al Senato Cesare Salvi. ''Si vuole colpire un giornale libero e limpido proprio in ragione della sua libertà e limpidezza'', dice Marco Follini, responsabile informazione Pd. Nelle file dell'opposizione è Forza Italia a declinare con più voci la vicinanza al quotidiano di Confindustria e al suo direttore. Sandro Bondi, Renato Schifani, Elio Vito e molti altri condannano quelli che Paolo Bonaiuti definisce ''vili e inqualificabili minacce’’. Ma vicino a De Bortoli e Amadore è anche Andrea Ronchi per tutta An, secondo il quale ''si tratta di un vile tentativo di imbavagliare l'informazione libera e di intimorire chi, in un momento così delicato per il nostro Paese, cerca attraverso il proprio lavoro di dare un contributo alla lotta contro la criminalità organizzata''. Dall'Udc Pier Ferdinando Casini si augura che ''sia fatta luce al più presto sugli autori della minaccia e che i giornalisti del quotidiano, impegnati con i vertici di Confindustria in una coraggiosa testimonianza che sfida la criminalità organizzata e la pratica del pizzo, possano continuare a lavorare con la certezza di essere efficacemente appoggiati dall'intera comunità nazionale e da tutte le istituzioni''. Solidarietà anche da Roberto Maroni capogruppo della Lega alla Camera.(ANSA)