Condannare a un anno e mezzo il boss del clan dei Casalesi Francesco Bidognetti e gli avvocati Michele Santonastaso e Carmine D'Aniello. È questa la richiesta del pm Alberto Galanti nel processo in corso a Roma per le minacce rivolte in aula durante il processo di appello 'Spartacus' a Napoli, nel 2008, alla giornalista Rosaria Capacchione e allo scrittore Roberto Saviano. L'accusa è minacce aggravate dal metodo mafioso.
«Rosaria Capacchione è stata una spina nel fianco dei clan dei Casalesi e Roberto Saviano con il suo libro 'Gomorra' ha acceso i fari sulla provincia di Caserta: questo per una consorteria mafiosa – ha detto nella requisitoria il pm Galanti – è un colpo al cuore. Entrambi erano da considerare nemici giurati del clan dei Casalesi».
Come parte civile sono presenti la Federazione nazionale della Stampa italiana, rappresentata dall'avvocato Giulio Vasaturo, e l'Ordine dei giornalisti della Campania. Quattro anni fa era stata dichiarata nulla la sentenza di primo grado dalla Corte di Appello di Napoli per incompetenza territoriale e il procedimento è stato trasferito a Roma. (Adnkronos)