Lo dicono tutti, ''e' forte e ha la tempra dura'', Enzo Biagi, ricoverato da circa una settimana alla clinica Capitanio di Milano. La sua situazione si era improvvisamente aggravata, ma nelle ultime ore le sue condizioni di salute sono lievemente migliorate e, come ha detto la figlia Carla, ''sta lottando come un leone''
Biagi, 87 anni compiuti ad agosto, dopo una notte tranquilla, quando si e' svegliato, come ha spiegato l'altra figlia, Bice, ''ha anche scherzato''. Si e' alzato ed e' stato parecchio seduto in poltrona. Al suo fianco, oltre alle figlie e ai generi, anche le giovani nipoti: con lui, vicino a lui, per combattere questa ennesima battaglia perche' ''come lui, non molliamo'', ha voluto sottolineare Carla, un poco emozionata davanti ai microfoni e ai taccuini. All'ingesso della casa di cura, in una via del centro semi-deserta per il ponte, popolata quasi solamente da cronisti, cameramen e fotografi, Carla Biagi, dopo aver salutato la figlia, studentessa universitaria, che ha interrotto le vacanze per raggiungere il nonno, per alcuni minuti ha scambiato qualche parola: ''Sta combattendo come un leone. E' un signore che sta reagendo e ha una tempra incredibile''. E ancora: ''Ora va un po' meglio anche se la prognosi rimane riservata. E' lucido, sta ricevendo i suoi amici, ovviamente scaglionati, perche' e' stanco''. Poi ha tenuto a evidenziare: ''E' una persona che ci ha sempre stupito'', perche' anche in questi giorni, a lei e alla sorella Bice riserva e ha riservato ''parole preziose, come dice un padre in certe situazioni''. Non sono mancate le visite di chi gli e' sempre stato vicino, degli amici piu' intimi e dei colleghi piu' giovani e per i quali Biagi e' un punto di riferimento, un maestro di giornalismo e di vita. A loro ha chiesto cosa stessero facendo e ''come va il giornale''. Insomma anche dall'ospedale si e' informato, ha domandato per sapere quel che sta accadendo fuori dalla sua stanza d'ospedale. Il primo ad andarlo a trovare e' stato il neo vescovo monsignor Gianfranco Ravasi. Hanno pregato, insieme hanno recitato il Padre Nostro e l'Ave Maria e parlato abbastanza a lungo. ''Ha molta speranza - ha affermato monsignor Ravasi - e un gran desiderio di continuare, tant' e' vero che ci siamo dati un appuntamento a casa sua''. Poco dopo e' arrivato Don Antonio Mazzi, il fondatore di Exodus, la comunita' di recupero dei tossicodipendenti. ''Siccome ogni volta che lo vedevo mi diceva: 'ricordami al tuo padrone', oggi l'ho fatto e spero di avergli portato fortuna - ha raccontato -. E' un uomo semplice e molto profondo, poco formale e credo anche un uomo di fede''. Ferruccio De Bortoli, il direttore del Sole 24 Ore, e' passato in clinica: ''Abbiamo parlato, abbiamo molti ricordi comuni''. Una visita anche di Antonio Di Bella, il direttore del Tg3: ''E' stato affettuoso e lucido. E' il Biagi di sempre'', ha assicurato senza esimersi dal rimarcare ''per noi che facciamo i giornalisti e' una figura di riferimento''. E il fatto che sia una figura di riferimento ''e' un valore condiviso da molti italiani'', che in questo momento delicato hanno dimostrato grande ''attenzione''. Verso sera, Bice e Carla hanno ancora ripetuto quel che avevano spiegato di mattina :''la situazione e' stabile. Forse c'e' stato un lieve miglioramento''. Poi hanno lasciato la clinica per fare due passi, in previsione di rimanere accanto a papa' per tutta la notte. Perche' ''noi non molliamo, come lui''. (ANSA)