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Vertenze 21 Nov 2013

Metro: all'unanimità sciopero contro il piano 'anti-crisi'

L'assemblea dei giornalisti del quotidiano Metro ha deciso all'unanimità di scioperare oggi nelle due redazioni di Milano e di Roma che producono il giornale anche per Firenze, Bologna, Genova e Torino. Lo rende noto il Comitato di redazione (Cdr) spiegando che, quindi, domani la testata non sarà in distribuzione in tutte e sei le città dove è presente.

L'assemblea dei giornalisti del quotidiano Metro ha deciso all'unanimità di scioperare oggi nelle due redazioni di Milano e di Roma che producono il giornale anche per Firenze, Bologna, Genova e Torino. Lo rende noto il Comitato di redazione (Cdr) spiegando che, quindi, domani la testata non sarà in distribuzione in tutte e sei le città dove è presente.

È la prima astensione in 13 anni di vita di Metro dovuta ''all'irricevibile piano di interventi 'anti-crisi' presentato dall'editore nel quale si chiede un ulteriore innalzamento al 50% dall'attuale quota di solidarietà dei contratti applicati ai redattori (ora al 16,5%) e il trasferimento della sede di Milano in provincia a Pessano con Bornago''. ''Nello stesso piano si prefigura addirittura il ricorso alla cassa integrazione straordinaria e la chiusura della sede di Milano e inoltre su tale piano la direzione giornalistica si è già resa disponibile a riorganizzare il lavoro della redazione'', denunciano i giornalisti che ribadiscono ''il loro fermo 'no' al continuo e inarrestabile impoverimento di un quotidiano che già da tempo sopporta una gestione deficitaria da parte di un editore capace solo di tagliare e privo di qualsiasi strategia di rilancio dell'unica testata freepress presente in ben sei città''.
''In uno scenario di crisi del mercato pubblicitario senza precedenti in questo Paese, che ha messo in ginocchio testate storiche e blasonate del panorama editoriale italiano, la strada di un contenimento ferreo dei costi - replica, tra l'altro, in un altro comunicato l'editore - è oggi una strada obbligata per chi come me crede fortemente in Metro e nelle sue chance di rilancio sul mercato della carta stampata. Non comprendere lo scenario economico generale nel quale ci si sta muovendo (e per dei giornalisti non essere informati è cosa grave), significa eludere il vero problema - il crollo degli investimenti – e indebolire un editore che sta resistendo nella tempesta e pianificando il futuro''. (MILANO, 21 NOVEMBRE - ANSA)

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