Dov'era la Rai mentre il premier Berlusconi parlava al Senato? Opposizione e Usigrai criticano la mancata diretta dell'intervento del Presidente del Consiglio, che ha aperto la strada alla crisi di governo, da parte delle reti del servizio pubblico.
Dov'era la Rai mentre il premier Berlusconi parlava al Senato? Opposizione e Usigrai criticano la mancata diretta dell'intervento del Presidente del Consiglio, che ha aperto la strada alla crisi di governo, da parte delle reti del servizio pubblico. Ma l'azienda si difende: ne' Palazzo Madama ne' i direttori dei tg hanno chiesto la diretta del discorso di Berlusconi, trasmesso comunque da Radiorai. ''Ancora una volta gli spettatori hanno dovuto rivolgersi a La 7, sempre piu' efficiente nel ruolo di supplente del servizio pubblico'', accusa Roberto Natale, segretario dell'Usigrai. ''Non bastava aver oscurato le grandi manifestazioni di piazza. Stavolta e' stato messo il silenziatore persino ad un appuntamento istituzionale di grande rilevanza. E' inaccettabile che il servizio pubblico tradisca in questo modo i suoi doveri''. ''Non vorrei - gli fa eco Giuseppe Scalera, esponente Dl in commissione di Vigilanza - che dietro questa situazione ci fosse la volonta' da parte di qualcuno di nascondere il fatto clamoroso della crisi''. Articolo 21 parla di ''ennesimo smacco, di un 'vulnus' democratico''. Probabilmente, ipotizza l'associazione, ''per i solerti 'maggiordomi' mediatici che siedono ai vertici di Viale Mazzini, mostrare un Berlusconi tirato e piegato dai suoi stessi alleati, costretto a dover interrompere il record di permanenza a Palazzo Chigi, non era uno spettacolo da far vedere a milioni di italiani''. A replicare per la Cdl e' Michele Bonatesta di An, che bolla come ''pretestuose'' le critiche: ''Se la Rai avesse dato la diretta, la sinistra politica e sindacale avrebbe protestato per lo spazio elargito al premier''. Anche Viale Mazzini si difende: in assenza di richieste diverse, abbiamo trasmesso il discorso in diretta alla radio e successivamente i commenti e il comunicato del Quirinale. (ANSA)