CERCA
Cerca nelle notizie
Dal
Al
Cerca nel sito
Cronaca 31 Mar 2010

Mafia, Lombardo querela Repubblica, insorgono Fnsi, Ordine della Sicilia e Unione cronisti

''I pesanti attacchi ai giornalisti di Repubblica Francesco Viviano e Alessandra Ziniti da parte di politici e altri sono da respingere al mittente nella forma e nella sostanza'': questo il commento di Franco Siddi, segretario della Federazione nazionale della stampa italiana, sulla querela che Raffaele Lombardo sporgerà ai giornalisti autori dell'inchiesta riguardante le indagini su presunti rapporti del governatore siciliano con la mafia.

''I pesanti attacchi ai giornalisti di Repubblica Francesco Viviano e Alessandra Ziniti da parte di politici e altri sono da respingere al mittente nella forma e nella sostanza'': questo il commento di Franco Siddi, segretario della Federazione nazionale della stampa italiana, sulla querela che Raffaele Lombardo sporgerà ai giornalisti autori dell'inchiesta riguardante le indagini su presunti rapporti del governatore siciliano con la mafia.

''Le notizie si pubblicano - aggiunge -. Legittimo che si formino su di esse opinioni differenti e che ci possono essere degli interessati che ritenendosi toccati abbiano da manifestare contrarietà ma che, soprattutto personalità investite di pubblica funzione, indichino il giornalista come nemico non va proprio bene, perché chi detiene potere dovrebbe esimersi dal dare anche solo l'idea che il giornalista sia un bersaglio''.

''Di conseguenza certi attacchi rischiano di trasformarsi in avvertimenti che comunque non potranno mai bloccare giornali e giornalisti nell'esercizio del loro lavoro - conclude Siddi - che, ovviamente, va sempre compiuto secondo il criterio della lealtà e della verità sostanziale dei fatti. In questo senso siamo vicini ai colleghi e al Comitato di redazione di Repubblica''. (ANSA)

 

MAFIA: LOMBARDO; LEGALE, QUERELA PER NUOVI ARTICOLI REPUBBLICA

 

 CATANIA, 30 MARZO - Il presidente della Regione Siciliana, Raffaele Lombardo, ''sporgerà querela contro il quotidiano La Repubblica per gli articoli pubblicati nell'edizione nazionale e di Palermo di oggi, a firma dei giornalisti Alessandra Ziniti e Francesco Viviano in cui senza alcun fondamento vengono attribuite a carico del governatore una serie di atti e comportamenti a cui egli è del tutto estraneo''. Lo annuncia, in una nota, il legale del leader del Mpa l'avvocato Carmelo Galati.

Secondo il penalista ''in particolare negli articoli in questione si fa arbitrariamente riferimento a 'decine di appalti, nomine e forniture pubbliche regionali, soprattutto nel settore della sanità, dei rifiuti e della formazione professionale' gli ambiti di intervento - afferma l'avvocato Galati nella sua dichiarazione - che, com'è notorio, hanno visto semmai l'onorevole Raffaele Lombardo caratterizzarsi per la sua azione di rinnovamento e di cambiamento nella gestione politico e amministrativa della Regione Siciliana''.

''Inoltre nell'edizione di Palermo si fa riferimento in modo del tutto improprio all'ex assessore comunale di Paternò Carmello Frisenna, primo degli eletti di Forza Italia – aggiunge il legale nel comunicato - che proprio con gli esponenti di vertice di quel partito nella provincia di Catania ha avuto semmai contatti, di cui hanno reso ampia informazione anche periodici locali e in cui l'onorevole Raffaele Lombardo viene chiamato in causa proprio come soggetto politico da contrastare.

In una di queste viene addirittura evocata la sua morte ''giudiziaria'' o 'politica'''.  ''A proposito di Frisenna, a cui peraltro nei giorni scorsi è stato eseguito un sequestro di beni,  si ricorda che per la sua centralità nell'azione politico e amministrativa nel Comune di Paternò - conclude la nota dell'avvocato Galati - la prefettura di Catania oltre un anno addietro presentò al Consiglio dei Ministri richiesta per lo scioglimento del Comune per infiltrazioni mafiose''. (ANSA)

 

MAFIA: LOMBARDO; ORDINE GIORNALISTI, NO ATTACCHI A CRONISTI

 

Palermo, 30 marzo - L'Ordine dei giornalisti di Sicilia - in una nota - dice di rilevare ''con preoccupazione le numerose, e talvolta pesanti, prese di posizione assunte da esponenti politici e istituzionali, ma anche da alcuni organi di informazione, contro i colleghi che hanno anticipato la notizia

dell'indagine di Catania riguardante il presidente della Regione, Raffaele Lombardo''.

''Fermo restando il diritto di ciascuno di esprimere liberamente le proprie opinioni - continua la nota - l'ordine rileva che non si possono gratuitamente attaccare i cronisti per il semplice fatto di avere fatto il proprio lavoro né adombrare che si siano fatti strumento di chissà quale complotto per avere dato una notizia di così grande rilevanza. L'Ordine è al fianco di tutti i giornalisti che ogni giorno fanno bene il proprio lavoro e pubblicano notizie che possono magari risultare scomode ma si tratta pur sempre di notizie''. (ANSA)

 

UNCI SICILIA, ACCUSE INVEROSIMILI CONTRO CRONISTI SU CASO LOMBARDO

 

Palermo, 30 marzo - "Ancora una volta dichiarazioni avventate di esponenti politici e, purtroppo, anche interventi di qualche quotidiano, diretto da chi evidememente dimentica la deontologia professionale, lanciano accuse inverosimili contro i cronisti colpevoli solo di avere fatto bene il proprio mestiere". Lo sostengono, in una nota, il presidente del Gruppo siciliano dell'Unci-Unione nazionale cronisti italiani, Leone Zingales, ed i consiglieri nazionali dello stesso organismo, Giuseppe Lo Bianco e Antonella Romano.

"Esprimiamo - concludono Zingales, Lo Bianco e Romano - la più convinta solidarietà ai colleghi di Repubblica autori dello scoop sulla vicenda che ha coinvolto il presidente del Governo siciliano, indagato per fatti di mafia, ricordando a tutti che i giornalisti sono solo uno specchio che riflette un'immagine. Con tutte le garanzie riconosciute dalla Costituzione ad ogni indagato, si può rompere lo specchio, ma non si risolve il problema". (ADNKRONOS)

 

@fnsisocial

Articoli correlati