I cronisti italiani chiedono al Ministro dell’Interno Giuliano Amato un supplemento di attenzione e vigilanza su Lirio Abbate dopo le inquietanti dichiarazioni dei giorni scorsi di Leoluca Bagarella e che analoghe iniziative siano adottate per tutti i cronisti minacciati dalla malavita organizzata in altre zone d’Italia.
La vicenda di Abbate, da mesi nel mirino della mafia, è stata discussa dal XVIII Congresso dell’Unci che, al termine, ha approvato all’unanimità un ordine del giorno di sostegno al cronista dell’Ansa di Palermo nel quale si sottolinea che le vicissitudini sue e quelle degli altri colleghi “sono la testimonianza più lampante di quanto il lavoro del cronista sia oggi esposto, in prima linea, alla rappresaglia di chi ritiene che il narratore della realtà sia in qualche modo responsabile della realtà che racconta”. Trasmettendo il documento al Ministro Amato, il presidente dell’Unci Guido Columba, ha dato atto che sulla vicenda di Abbate “lo Stato, attraverso le sue articolazioni è intervenuto rapidamente e con efficienza”. Tuttavia, ha aggiunto, il reiterarsi delle minacce richiede un supplemento di attenzione ed impegno poiché “attraverso Lirio passa, in questo momento, la sfida dello Stato democratico alla criminalità mafiosa e organizzata per garantire sempre e comunque l’esercizio del diritto-dovere di cronaca e tutelare il bene fondamentale della libertà di stampa”. Columba ha concluso chiedendo ad Amato che rappresentanti dei cronisti siano invitati alle riunioni dei Comitati provinciali per l’ordine e la sicurezza chiamati ad esaminare vicende che riguardano i giornalisti. La lettera inviata al Ministro dell’Interno Giuliano Amato: Signor Ministro, il XVIII Congresso dell’Unci ha valutato con preoccupazione il contenuto delle dichiarazioni dei giorni scorsi di Leoluca Bagarella che hanno rinnovato l’inquietudine e l’allarme per la sicurezza e la tranquillità del collega Lirio Abbate. Il Congresso ha anche approvato l’ordine del giorno che Le allego. So bene, per averne preso visione personalmente l’8 settembre scorso in occasione della marcia di solidarietà a Lirio a Palermo che lo Stato, attraverso le sue articolazioni, è intervenuto rapidamente e con efficienza. Le nuove intimidazioni, però, richiedono un supplemento di attenzione e impegno. Attraverso Lirio passa, in questo momento, la sfida dello Stato democratico alla criminalità mafiosa e organizzata per garantire sempre e comunque l’esercizio del diritto-dovere di cronaca e tutelare il bene fondamentale della libertà di stampa. La prego, pertanto, di richiamare l’attenzione degli organi preposti sul livello della sfida in atto e, naturalmente, di estendere l’attenzione oggi presente su Abbate a tutti gli altri colleghi, nelle diverse regioni in cui ciò accade, nel mirino della criminalità. Credo anche che sarebbe un importante segnale di compattezza e partecipazione se i rappresentanti dei cronisti fossero invitati alle riunioni dei Comitati provinciali per l’ordine e la sicurezza pubblica chiamati ad esaminare vicende del genere. La ringrazio per l’attenzione Guido Columba