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Vertenze 13 Giu 2014

Liquidazione de l’Unità: partiti subito malissimo La Fnsi disposta a discutere ma dentro precisi confini

“L’assemblea dei soci de “l’Unità” ha deciso la liquidazione dell’attuale società (la Nuova iniziativa editoriale spa) nominando un collegio di liquidatori, che divengono, così, a tutti gli effetti, il punto di riferimento aziendale. Il momento, nella vita de “l’Unità”, è delicatissimo. Si tratta di un passaggio che va gestito coinvolgendo tutti coloro che vivono quotidianamente la produzione del giornale. Occorre dire, con chiarezza, che si è partiti subito malissimo. Nessuna comunicazione formale è stata data alle rappresentanze sindacali. Giustamente il Comitato di redazione ha usato parole durissime per qualificare un simile inaccettabile comportamento.

“L’assemblea dei soci de “l’Unità” ha deciso la liquidazione dell’attuale società (la Nuova iniziativa editoriale spa) nominando un collegio di liquidatori, che divengono, così, a tutti gli effetti, il punto di riferimento aziendale. Il momento, nella vita de “l’Unità”, è delicatissimo. Si tratta di un passaggio che va gestito coinvolgendo tutti coloro che vivono quotidianamente la produzione del giornale. Occorre dire, con chiarezza, che si è partiti subito malissimo. Nessuna comunicazione formale è stata data alle rappresentanze sindacali. Giustamente il Comitato di redazione ha usato parole durissime per qualificare un simile inaccettabile comportamento.

I liquidatori devono chiarire quale è il loro mandato, i termini con i quali si intende gestire la liquidazione, verso quale società si transita, con che caratteristiche e con quale progetto. E questo deve essere fatto con urgenza mettendo fine ad incertezze e rinvii.
Il Sindacato dei giornalisti ha già più volte dichiarato la propria disponibilità a discutere, ma dentro precisi confini: salvaguardia dell’occupazione escludendo qualsiasi traumatica gestione dell’organico in un’ottica di rilancio del prodotto sulla base di un chiaro progetto.
I giornalisti de “l’Unità” hanno attuato più giornate di sciopero per rivendicare chiarezza e progetto, oltre che i loro stipendi, e stanno attuando uno sciopero delle firme che per durata non ha precedenti.
I collaboratori attendono da lungo tempo il pagamento delle loro spettanze.
E’ ora di attuare una svolta anche nelle relazioni sindacali. Questo significa aprire rapidamente un tavolo di confronto: la salvezza di questo giornale storico della sinistra e dell’editoria italiana non può avvenire che con la convinta partecipazione di coloro che vi lavorano.
Assai gravi sarebbero le responsabilità di chi non comprendesse questo e continuasse a sottrarsi ad un confronto trasparente”.

ASR: CHIEDIAMO CHIAREZZA SU FUTURO DE “L’UNITÀ”,
“BASTA DICHIARAZIONI SERVONO SCELTE CONCRETE PER IL RILANCIO DELLA TESTATA”

NOTA DEL SEGRETARIO, PAOLO BUTTURINI

“Il futuro de L'Unità è sempre più a rischio. L'assemblea dei soci non è riuscita a dar seguito all'aumento di capitale e ha nominato due commissari liquidatori. Sia il socio di maggioranza Matteo Fago sia il Pd, cui la testata fa riferimento, hanno assicurato la continuità aziendale e che l'Unità continuerà a vivere. Sarebbe un paradosso, invece, che dovesse chiudere proprio nel novantesimo anniversario della sua fondazione da parte di Antonio Gramsci.
Ma le dichiarazioni non bastano. Sono necessarie scelte urgenti e chiare che assicurino un futuro alla testata e a chi vi lavora da tempo senza stipendio. Un serio piano di rilancio che consenta a L'Unità di continuare a svolgere il suo compito con autorevolezza e completezza.
L'Associazione Stampa Romana non solo esprime solidarietà ai colleghi e alle colleghe della redazione, ma chiede chiarezza e impegni precisi da parte di tutti i soggetti chiamati in causa: dai soci della società editrice Nie ora in liquidazione, ai commissari liquidatori, allo stesso Pd perché alle dichiarazioni di impegno e interesse seguano i fatti. E perché il percorso di liquidazione sia funzionale esclusivamente ad un rapido rilancio della testata.
L’Asr auspica l'apertura di un confronto immediato tra i rappresentanti dell'azienda, il comitato di redazione de L'Unità, la Fnsi e le Associazioni di stampa territoriali coinvolte, e chiede un'assunzione precisa di responsabilità da parte del Pd nonché di intraprendere adeguate iniziative da parte del Governo a tutela dell’editoria e del pluralismo dell’informazione.
L'Associazione Stampa Romana, infine, non può non stigmatizzare l'atteggiamento della proprietà che non ha avuto neanche la sensibilità di comunicare direttamente alla rappresentanza sindacale la decisione di avviare le procedure di liquidazione."

@fnsisocial

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