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Il giornalista Lirio Abbate
Diffamazione 10 Apr 2018

L'inchiesta dell'Espresso sui virus non diffamò la virologa: querela archiviata

Il gip di Velletri Gisberto Muscolo ha archiviato la posizione dei giornalisti Lirio Abbate, vicedirettore del settimanale, e Luigi Vicinanza, ex direttore. Riconosciuta la correttezza del lavoro del giornalista e l'interesse pubblico della notizia.

L'inchiesta del settimanale 'L'Espresso' dal titolo 'Trafficanti di virus' non ha diffamato la virologa Ilaria Capua. Lo ha stabilito il gip di Velletri, Gisberto Muscolo, che ha archiviato la posizione dei giornalisti Lirio Abbate, vicedirettore del settimanale, e Luigi Vicinanza, ex direttore. Anche la Procura aveva chiesto l'archiviazione del procedimento, sollecitata dal legale di Abbate, l'avvocato Paolo Mazzà.

Ilaria Capua, assistita dall'avvocato Giulia Bongiorno, si era opposta. Il gip ha ritenuto che l'articolo sia «una fedele ricostruzione delle risultanze investigative acquisite dalla Procura della Repubblica di Roma e non sia una semplice invettiva personale ai danni della Capua, dato il concreto interesse della collettività a conoscere tale vicenda ad alto impatto sociale», recita la motivazione.

Sempre secondo il gip, «i termini, le frasi e le immagini utilizzate» nella copertina del settimanale, sono «artifizi e mere enfatizzazioni letterarie, impiegati per una personale ma fedele ricostruzione dei fatti, senza avere un carattere denigratorio e lesivo alla reputazione della querelante». (Agi – Roma, 10 aprile 2018)

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