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Fnsi 03 Feb 2004

L’IFJ è costernata per l’uccisione di un giornalista in Pakistan

L’IFJ è costernata per l’uccisione di un giornalista in Pakistan

L’IFJ è costernata per l’uccisione di un giornalista in Pakistan

L’international Federation of Journalists (IFJ) ha espresso tutta la sua costernazione per l’uccisione di Sajid Tanoli, giornalista del quotidiano Shumaal, apparentemente ad opera di un politico locale. Secondo quanto è stato diffuso, sembra che lo scorso 29 Gennaio, Khalid Javed, legale e sindaco di Mansehra, abbia sparato cinque colpi verso Tanoli, il quale parlando di un traffico illegale di alcool aveva fatto il nome del politico. “Si tratta di una azione spregiudicata ed oltraggiosa, commessa dal rappresentante locale del governo, che non può essere posta al di sopra della legge,” ha dichiarato Christopher Warren, Presidente dell’IFJ. Di Javed, che ha lasciato la scena subito dopo l’aggressione, non si hanno più notizie. La polizia ha arrestato il fratello ed il figlio del politico, ridendoli complici dell’assassinio. Il 26 gennaio, Tanoli aveva fatto il nome di Javed in un articolo nel quale si riteneva che questo fosse coinvolto nel commercio di liquori, secondo la legge Islamica, illegale in Pakistan. Javed aveva immediatamente querelato la redazione di Shumaal. L’IFJ teme per l’attuale clima di violenza e d’intimidazioni contro i giornalisti in Pakistan, di cui ne è un esempio eclatante l’arresto, la detenzione segreta a cui sta facendo fronte Khawer Mehdi Rizvi. Un’informazione libera ed indipendente sarà possibile solo se il governo Pakistano permetterà ai giornalisti di lavorare senza il timore di rappresaglie. “E’ necessario che il governo invii un messaggio forte a quelli che intimoriscono i giornalisti, affinché sia loro chiaro che chi minaccia e reca loro danno verrà assicurato alla giustizia,” ha detto Warren. Traduzione di Anja Gepponi per Informazione senza frontiere

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