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Gruppi di Specializzazione 17 Apr 2007

Legge sulle intercettazioni alla Camera: Appello al Presidente Napolitano per la libertà di stampa dall'Unione Nazionale Cronisti Italiani

La Giunta Esecutiva dell’Unione Nazionale Cronisti Italiani rivolge un appello al Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano perché ponga un argine alle ricorrenti tentazioni di limitare la libertà dell’informazione restringendo ulteriormente gli spazi del diritto di cronaca.

La Giunta Esecutiva dell’Unione Nazionale Cronisti Italiani rivolge un appello al Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano perché ponga un argine alle ricorrenti tentazioni di limitare la libertà dell’informazione restringendo ulteriormente gli spazi del diritto di cronaca.

Il disegno di legge Mastella sulle intercettazioni all’esame della Camera, seguendo la ricorrente ondata emozionale che si determina in concomitanza con le inchieste della magistratura di tutta Italia sui più svariati temi delittuosi, modifica infatti il Codice di procedura penale e stabilisce il divieto di pubblicare atti non coperti dal segreto istruttorio e già a conoscenza delle parti. Il dibattito nell’Aula di Montecitorio è tutto e solo dedicato a decidere a quanti mesi o anni di carcere condannare i cronisti che assolvono alla loro funzione di informare i cittadini di quanto avviene. E questo nel Paese che ama definirsi “Culla del diritto”, ma che già prima delle ultime misure restrittive del Garante della Privacy - che secondo la ‘’Information Safety and Freedom’’ sono normative “ molto diffuse in quasi tutti i regimi autoritari” - figura al 79/mo posto delle classifiche internazionali della libertà di stampa ex aequo con il Botswana. Se passeranno le norme liberticide in discussione in Parlamento l’Italia sprofonderà al fondo delle classifiche mondiali. Approvando il ddl Mastella senza valutarne le conseguenze in tutti i risvolti, il Governo, il Parlamento e le forze politiche rischiano di assumersi la pesantissima responsabilità di andare contro l’art. 21 della Costituzione e di reprimere il lavoro dei cronisti che non potranno più assolvere il proprio compito serenamente in assenza di quelle garanzie che uno Stato democratico ha il dovere di garantire agli operatori di un’informazione libera, autonoma e con la “schiena dritta”. Governo, Parlamento e forze politiche si assumerebbero anche la responsabilità di sottoporre alla firma del Presidente Napolitano una normativa che restringe la libertà di stampa e manda i cronisti in prigione proprio nei giorni in cui il Presidente del Messico Felipe Gonzales promulga una legge che abolisce la condanna al carcere dei giornalisti per il reato di diffamazione.

@fnsisocial

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