Le intimidazioni giudiziarie contro le colleghe di Repubblica e Corriere della Sera aumentano il rischio del conflitto tra diritti e poteri
Il Segretario della Federazione Nazionale della Stampa Italiana, Paolo Serventi Longhi, ha dichiarato: "Gli atti giudiziari nei confronti delle colleghe del "Corriere della Sera" e de "La Repubblica" hanno assunto l’aspetto di vere e proprie azioni intimidatorie nei confronti della libertà di stampa. Allora a che cosa serve discutere tra magistrati e giornalisti, come è successo recentemente a Salerno all’Assemblea dell’Anm, se poi la dialettica viene interpretata solo in una logica di scontro frontale? Anche il mondo dell’informazione ha partecipato attivamente e solidarizzato con la magistratura contro gli ultimi, pesanti, tentativi di ingerenza di una parte del mondo politico su procedimenti in atto. Oggi, però, questa iniziativa di Roma, dopo quella recente di Napoli, sta ricreando una pericolosa situazione di conflitto tra poteri che non serve alla causa dei diritti e della libertà di stampa. Altre cose servirebbero: una vera dialettica tra chi esercita diritti diversi, tutti tutelati dalla Costituzione; una alleanza tra magistratura e giornalisti sulle libertà; un confronto costante e comportamenti conseguenti. Noi facciamo il nostro mestiere, rispettando le leggi e le regole. Per questo motivo difenderemo il diritto di cronaca finché avremo voce".