Le contestazioni delle minoranze. La replica del Segretario generale
Non ci sarà per ora lo sciopero dei giornalisti a difesa della libertà d'informazione: il Segretario della FNSI, Paolo Serventi Longhi, ha ritirato la proposta di un giorno di sciopero davanti alla Giunta riunita lunedì 19 con i presidenti delle associazioni regionali. La Giunta non ha votato alcun documento. Dopo di che, martedì 20, la FNSI ha incontrato la FIEG per riprendere le trattative sul contratto, che sono state aggiornate al 29 maggio. Mercoledì 21 maggio, nel pomeriggio, inopinatamente la Fnsi ha diramato un documento che sarebbe stato approvato a maggioranza dalla Giunta (quando?) in cui si parla di 'tre giornate di un pacchetto di scioperi dei giornalisti'. Come componente della Giunta vorrei precisare che al termine della riunione non è stato votato alcun 'pacchetto' e che molti interventi hanno proposto un percorso diverso di mobilitazione per arrivare alla giornata di protesta della categoria. Oggi alle 15,30, consultato telefonicamente, ho chiesto invano mi fosse inviato il testo del documento scritto dal Segretario per poter esprimere un giudizio: ho invece potuto leggere il testo solo dopo le 16,40 quando era già stato inviato alle agenzie. Si tratta di un metodo inaccettabile, che rischia evidentemente di vanificare l'unità del sindacato dei giornalisti. In questo modo viene solo 'impacchettata', ingessata e resa più difficile l'azione sindacale. Auspico che il Segretario della Fnsi non continui su questa strada, creando inutili divisioni nella categoria che prestano il fianco a strumentalizzazioni politiche. Nel contempo, auspico che il Segretario ritrovi la voglia di fare il sindacalista: i poligrafici hanno chiuso con la Fieg un contratto che prevede il 6% di aumento del costo del lavoro, gli insegnanti hanno ottenuto 147 euro al mese dallo Stato, i giornalisti non possono avere di meno. La battaglia per la libertà d'informazione è altra cosa rispetto al rinnovo contrattuale, certo, ma c'è una coincidenza temporale che non sfugge a nessuno: e un giornalista che riesce a difendere la sua busta paga è anche un giornalista più libero da condizionamenti esterni. Edmondo Rho di Quarto Potere - componente della Giunta Esecutiva Fnsi Mariagrazia Molinari, componente della Giunta Federale per Stampa Democratica, denuncia il 'colpo di mano' del Segretario Nazionale Paolo Serventi Longhi che, senza alcun mandato della Giunta, proclama tre giornate di sciopero, apparentemente a presidio della libertà d’informazione. “La Giunta federale – dichiara Mariagrazia Molinari - aveva dibattuto la questione dello sciopero in due lunghissime sedute: e non solo la minoranza, ma anche e soprattutto larga fetta della maggioranza che sostiene il Segretario, avevano evidenziato tali e tante perplessità sui tempi tardivi di proclamazione dello sciopero stesso da indurre Serventi Longhi a concludere la riunione-fiume senza una votazione e, anzi, con una propria dichiarazione di rinuncia sia alla giornata di sciopero (trasformatasi in giornata di mobilitazione) sia a un pacchetto di giorni che alcuni esponenti sindacali si erano detti disponibile ad affidare alla Segreteria. Il Segretario Fnsi aveva invece chiesto e ottenuto il mandato di stilare un documento o lettera aperta ai colleghi e ai lettori per sensibilizzarli sulla necessità di difendere e presidiare la libertà dell’informazione da qualunque attacco (vedi ispezioni al TG3 e ripristino delle manette ai giornalisti per reati a mezzo stampa), di qualunque provenienza. “Oggi il Segretario ha consumato il suo colpo di mano, violando qualunque regola di democrazia interna e dimostrando di considerare carta straccia le riunioni della Giunta. Atto primo. Il direttore della Federazione consulta telefonicamente i membri di giunta su un documento nel quale si stravolge completamente la verità. Si afferma infatti che la Giunta ha consegnato al Segretario un pacchetto di tre giorni di sciopero, cosa che non è mai avvenuta. Atto secondo. Alle proteste formali della minoranza il Segretario trova un simpatico escamotage. Toglie dal documento il riferimento all’inesistente mandato della Giunta, mantiene i tre giorni di sciopero e fa sapere che, con l’approvazione telefonica del documento stesso, si sarebbero approvati contemporaneamente i tre giorni di sciopero. Detto e fatto. Le riunioni della giunta sono state cancellate , lo sciopero è varato. Con approvazione telefonica.” La libertà di stampa appartiene alla democrazia e va tutelata in tutte le sedi possibili, con i mezzi giusti, senza tentennamenti ma anche senza sbavature. Ma la democrazia non appartiene più a questa Federazione della Stampa.” “Fnsi, Serventi Longhi dovrebbe dimettersi” Reggio Calabria 22 maggio 2003 – “E’ inaudito il comportamento del segretario generale della Federazione Nazionale Stampa Italiana, Paolo Serventi Longhi, che, non essendo riuscito ad imporre la propria linea in due lunghissime sedute di Giunta, si è inventato un pacchetto di tre giornate di sciopero”. Lo afferma il segretario regionale del Sindacato dei Giornalisti della Calabria, Carlo Parisi, componente la Consulta delle AA.RR.SS., giudicando “sconcertante il documento diffuso dalla Fnsi che, secondo Serventi Longhi, sarebbe stato approvato in occasione di una «Giunta telefonica» con 12 voti a favore, 3 contrari ed un astenuto”. Carlo Parisi ricorda, infatti, che “a conclusione della Giunta Esecutiva e Consulta delle Associazioni Regionali di Stampa, tenutasi lunedì scorso, il segretario generale della Fnsi aveva ritirato la proposta di sciopero rinunciando anche al pacchetto di tre giorni che alcuni esponenti della maggioranza volevano affidare alla Segreteria. Persino dalle file della maggioranza era stata, infatti, sottolineata l’inopportunità di uno sciopero che avrebbe diviso la categoria per i tardivi tempi di proclamazione e prestato il fianco a strumentalizzazioni politiche. Il segretario della Fnsi aveva, invece, ricevuto solo il mandato a stilare un documento indirizzato ai giornalisti ed a tutti i cittadini sulla necessità di difendere e presidiare la libertà di stampa dagli attacchi di qualunque provenienza, con particolare riferimento al ripristino (sconfessato ma non ritirato) della pena del carcere per i reati a mezzo stampa, le ispezioni al TG3, le persecuzioni dei giornali che criticano le istituzioni. Paolo Serventi Longhi aveva aggiunto che si sarebbe preso qualche giorno di tempo per stilare un documento da sottoporre all’attenzione della Giunta e delle Associazioni Regionali di Stampa e, non avendo evidentemente gradito il colpo, aveva invitato tutti a non tempestarlo di proteste nel caso in cui si fosse registrata qualche nuova esternazione del Presidente del Consiglio, Berlusconi”. Il segretario del Sindacato dei Giornalisti della Calabria, Carlo Parisi, sottolinea che “nell’occasione non c’è stata alcuna votazione. Invece, il giorno dopo è spuntato fuori il documento che, solo in seconda battuta, Serventi Longhi afferma sia stato approvato in occasione di una «Giunta telefonica» con 12 voti a favore, 3 contrari ed un astenuto”. Secondo Parisi “un autentico colpo di mano da parte di un segretario generale della Fnsi che, in un paese normale, dopo la batosta subita nell’ultima Giunta (vera) avrebbe già rassegnato le dimissioni”. Il Segretario Generale della Federazione Nazionale della Stampa, Paolo Serventi Longhi Serventi Longhi, replicando alle dichiarazioni fatte ieri sera dai componenti della Giunta Maria Grazia Molinari ed Edmondo Rho ha dichiarato: “Appare davvero singolare il concetto di democrazia che i colleghi delle minoranze della FNSI dimostrano di avere. La decisione di indire una giornata nazionale di protesta, che potrà essere collegata ad un pacchetto di tre giorni di sciopero dei giornalisti, è contenuta in un documento che è stato oggetto di una consultazione telefonica di tutti i componenti della Giunta Esecutiva. Dopo due successive riunioni, a conclusione della seconda, io stesso avevo annunciato che avrei raccolto gli elementi del dibattito in un documento sul quale si sarebbe realizzata la consultazione. Nelle stesse conclusioni avevo sottolineato la necessità che la mobilitazione dei giornalisti per la libertà di informazione e l’indipendenza della categoria dovesse essere accompagnata da una iniziativa di sciopero, sia pure senza una data precisa. Così è stato fatto nel rispetto della democrazia e delle regole e il documento ha avuto dodici voti favorevoli, tre contrari ed un astenuto. Questa è la verità dei fatti che testimoniano la volontà di una larga maggioranza dell’esecutivo della FNSI ed ogni strumentalizzazione non cancella questa volontà. Il dissenso si è manifestato con un voto chiaro e vincolante”. Una precisazione di Andriolo presidente Assostampa Lombarda: Milano, 21 maggio 2003 Nel comunicato ALG del 20 maggio che riporta una mia (Andriolo) dichiarazione critica nei confronti della Segreteria Fnsi e dei dirigenti di “altri istituti della categoria” gestiti da ”vertici burocratici-egemonici”, non – rpt non – era intenzione di comprendere il Fondo di previdenza complementare dei giornalisti italiani. Il Fondo infatti è una gestione paritetica e il suo presidente Cosi è espressione di questo equilibrato Consiglio. Maurizio Andriolo