I giornalisti liguri e l’Associazione ligure dei giornalisti hanno partecipato alle manifestazioni del 24 e del 25 aprile, portando il loro appello-contributo alla festa della liberazione, presenziando con propri interventi alle manifestazioni o inviando note a sindaci e presidenti Anpi, Fivl
"Un contratto da 787 giorni - si legge nella nota dell'Associazione Ligure dei Giornalisti - che non ha risposta e che solo nei giorni scorsi ha visto una prima svolta sul fronte previdenziale dopo oltre due anni di lotta, la libertà di fare e di ricevere informazione mancata per 23 giorni tra scioperi nazionali e di gruppo, ultimo quello de la Repubblica. A Genova Donatella Alfonso (vice presidente commissione pari opportunità della Fnsi e membro del direttivo della Ligure) e Marco Preve (segretario aggiunto della Ligure) hanno partecipato anche alla manifestazione del 24 aprile al Ducale. Alfonso e Preve spiegando che “dopo 787 giorni la trattativa con la Fieg, la federazione degli editori, è ancora adesso praticamente inesistente, perché da parte delle aziende editoriali non c’è intenzione non solo di discutere la piattaforma, ma nemmeno di sedersi ad un tavolo di trattativa. Noi giornalisti insistiamo – hanno aggiunto - Il giornale Repubblica, la scorsa settimana è stato assente dalle edicole per cinque giorni in risposta alla decisione dell’azienda di interrompere le corrette relazioni sindacali. E’ stato uno sciopero duro, un confronto pesante: ma adesso, con la mediazione del direttore, l’azienda ha accettato di andare a discutere. Perché il nostro posto è quello, per informarvi, tutti i giorni, con tutte le voci che volete ascoltare e confrontare. E per garantire la libertà di stampa, con un contratto che stabilisce diritti e doveri precisi per chi lavora nell’informazione, e che tutela specialmente le categorie più a rischio, le migliaia di giovani precari, per i quali chiediamo una regolarizzazione, e non di essere pagati due euro a pezzo, come spesso succede.E senza la libertà di stampa, non è retorica, non c’è libertà, per nessuno. Non è un caso che i giornalisti italiani, qui a Genova per il 25 aprile”. La Ligure ripeterà questa iniziativa durante le manifestazioni del primo maggio, per una festa del lavoro certo, ma anche del lavoro e del contratto che non c’è nel mondo dell’informazione, dei giornali, delle agenzie di stampa, della Rai e della radiotv nazionale e degli uffici stampa".