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Gruppi di Specializzazione 10 Feb 2010

L'Associazione Nazionale Stampa Interculturale (Ansi): “Per i giornalisti stranieri iscrizione all’Ordine, no ad un elenco speciale” La risposta del Presidente dell'Odg, Lorenzo Del Boca

I giornalisti stranieri in Italia chiedono di poter essere iscritti all'Ordine dei giornalisti a tutti gli effetti e non all'elenco speciale come avvenuto finora. E' questo uno dei primi obiettivi che si prefigge l'Associazione Nazionale Stampa Interculturale (Ansi), promossa dai giornalisti di origine straniera e riconosciuta come gruppo di specializzazione dalla Fnsi.

I giornalisti stranieri in Italia chiedono di poter essere iscritti all'Ordine dei giornalisti a tutti gli effetti e non all'elenco speciale come avvenuto finora. E' questo uno dei primi obiettivi che si prefigge l'Associazione Nazionale Stampa Interculturale (Ansi), promossa dai giornalisti di origine straniera e riconosciuta come gruppo di specializzazione dalla Fnsi.

''Sarà il nostro primo compito - ha spiegato  Viorica Nechifor, presidente Ansi oggi al Circolo della Stampa di Torino - e lo porteremo avanti con ciascun Ordine regionale.

Quello del Piemonte - ha aggiunto - si è dichiarato disponibile e al momento sono due gli stranieri la cui domanda di iscrizione è stata accolta, ma ce ne sono altri che hanno mostrato una chiusura totale perché, attenendosi in modo rigido alla legge istitutiva dell'Ordine, i richiedenti non avevano cittadinanza italiana. Noi non lavoriamo in giornali 'speciali' e pertanto non vogliamo essere iscritti in un elenco speciale''.

La presidente dell'Ansi ha poi osservato che ''in Italia è ancora molto difficile entrare a pieno titolo nelle redazioni.

Spesso gli stranieri, che nel loro Paese svolgevano attività giornalistica, diventano fonti dei colleghi che scrivono nelle redazioni. Anzi a volte ci chiedono assurdità come, ad esempio, trovare una coppia mista, lui italiano lei straniera perché ne hanno bisogno per un articolo''. Viorica Nechifor ha comunque sottolineato che l'Ansi è aperta anche ai giornalisti non stranieri che abbiamo a cuore il problema dell'intercultura,

dell'inclusione sociale e che lo scopo ''è lavorare tutti insieme alla pari nelle redazioni. Cosa che è ancora molto difficile''.

La presentazione ufficiale dell'Ansi si terrà a Torino il 19 febbraio alla presenza di Roberto Natale, presidente della Fnsi. (ANSA)


DEL BOCA, GIA' RICONOSCIUTI GIORNALISTI STRANIERI

 

''Già oggi, con le leggi vigenti, è possibile riconoscere l'attività giornalistica che un giornalista straniero ha svolto nel suo Paese d'origine'': il presidente dell'Ordine nazionale dei giornalisti Lorenzo Del Boca interviene sulla richiesta di iscrizione all'Ordine lanciata dall'Ansi, l'associazione che riunisce i giornalisti stranieri.

''Per il cittadino straniero è possibile accedere a un esame, simile a quello che sono tenuti a svolgere i cittadini italiani al termine del praticantato, in cui deve dimostrare di aver svolto lavoro giornalistico nel suo Paese, ma anche di conoscere le nostre normative, dalla legge sulla stampa alla Carta di Treviso sui minori, alle varie carte deontologiche. È un esame - aggiunge Del Boca - che si tiene a Roma davanti a una commissione mista giornalisti e magistrati, analoga a quella dell' esame di Stato per il conseguimento del titolo professionale. Superata la prova, il giornalista straniero viene iscritto a Roma e la sua configurazione lo equipara in tutto a qualsiasi altro giornalista italiano''. Il riconoscimento di attività giornalistica svolta nel Paese d'origine, è competenza, dunque, dell'Ordine nazionale dei giornalisti.

Diversa la situazione se il cittadino straniero inizia in Italia il lavoro giornalistico. Se il Paese d'origine fa parte

della comunità europea, l'iscrizione nell'elenco dei pubblicisti è vincolata agli stessi requisiti richiesti ai cittadini italiani. Negli altri casi l'iscrizione è vincolata - sottolinea Del Boca - alla cittadinanza italiana, come previsto dalla legge istitutiva dell'Ordine del '63. Articoli (28, 36 e 38) che non sono modificati dalla legge di riforma dell'Ordine. (ANSA)

@fnsisocial

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