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Cdr 25 Nov 2009

L’assemblea di Rainews24 alla Rai: "Spegneteci e trasferiteci tutti" L’Asr a fianco dei colleghi

Da mesi, la redazione di Rainews24 chiede risposte sul futuro della testata, sulla strategia, la missione editoriale, gli investimenti.Da mesi, le richieste cadono nel vuoto.

Da mesi, la redazione di Rainews24 chiede risposte sul futuro della testata, sulla strategia, la missione editoriale, gli investimenti.
Da mesi, le richieste cadono nel vuoto.

Al contrario, le uniche decisioni prese rischiano di penalizzare fortemente le capacità di crescita della testata nel momento decisivo del passaggio al digitale terrestre: tagli a un budget già esiguo, carenza di mezzi di produzione e spazi di lavoro, retrocessione sulla nuova piattaforma dal canale 16 al canale 42.
Da anni garantiamo il pluralismo informativo e culturale, asse portante della missione di servizio pubblico, dando voce a temi e soggetti che troppo spesso non trovano spazio negli altri mezzi di informazione.
I risultati sono sotto gli occhi di tutti, anche in termini di ascolti.
Ma la Rai dimostra di non ritenere Rainews24 una priorità. Di fronte a tale miopia, non resta che chiedere la spegnimento del canale e il conseguente trasferimento dei giornalisti in altre testate.
Il CdR chiederà su questi temi un incontro al Consiglio di Amministrazione della Rai e ai responsabili per l’informazione di tutti i partiti politici.    

 
L’ASR A FIANCO DEI COLLEGHI DI RAINEWS

L’associazione Stampa Romana si schiera con convinzione a fianco dell’assemblea e del Cdr di Rainews24. E’ davvero incomprensibile come la Rai non valorizzi un canale che dovrebbe, soprattutto con l’avvento del digitale, essere il suo fiore all’occhiello. Chi più e meglio di Rainews24 si presta a rappresentare la missione del servizio pubblico negli scenari futuri della informazione radiotelevisiva. Nato come esperimento, il canale all-news della Rai si è via via conquistato uno spazio importante, grazie soprattutto alla grande professionalità dei sui giornalisti che, prima e meglio di altri, hanno saputo coniugare pluralismo dell’informazione e uso delle nuove tecnologie. Che tutto questo patrimonio vada disperso per insensatezza o incapacità gestionale, sarebbe davvero un delitto. A meno che, negli scenari che si vanno delineando con l’avvento del digitale, non si debba far posto a un omologo canale, magari della concorrenza. Sarebbe il caso che l’Agcom, invece di occuparsi di deontologia giornalistica che non rientra nelle sue competenze, tenesse d’occhio attentamente ciò che accade nel mercato del digitale, dove ciò che si sta realizzando, non è che la riproposizione, aggravata dalla scarsità di risorse, degli oligopoli che governavano l’etere analogico. L’Asr si batterà a fianco dei colleghi perché l’enorme potenziale costruito col loro lavoro non vada disperso o peggio subordinato a logiche e interessi che contrastano col pluralismo dell’informazione.

@fnsisocial

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