«Con una mail formale, inviata ai capi settore e all'ufficio centrale de La Provincia di Como nella giornata di domenica (che alleghiamo in fondo al presente comunicato), il direttore Diego Minonzio, nel tentativo di parlare del futuro del giornale, ha fatto ripiombare all'Ottocento ogni considerazione su clima redazionale, diritti dei lavoratori e obblighi e doveri sanciti dal Contratto collettivo di lavoro dei Giornalisti». Lo scrive il Comitato di redazione del quotidiano in una nota diffusa lunedì 10 febbraio 2025.
«Lo scritto del direttore merita alcune considerazioni preliminari», proseguono i giornalisti. Considerazioni che riportiamo di seguito.
«Innanzitutto prendiamo atto dell'abdicazione da parte del direttore del ruolo previsto dall'art. 6 del Ccnlg secondo il quale, tra l'altro, è 'competenza specifica ed esclusiva del direttore fissare ed impartire le direttive politiche e tecnico-professionali del lavoro redazionale, stabilire le mansioni di ogni giornalista, adottare le decisioni necessarie per garantire l'autonomia della testata, nei contenuti del giornale e di quanto può essere diffuso con il medesimo'. Invece apprendiamo dalla mail inviata domenica che le decisioni editoriali del direttore avvengono dietro 'disposizioni aziendali', con buona pace per l'autonomia del direttore stesso», scrive il Cdr.
«Sul punto - aggiunge - va rammentato ancora il già citato articolo 6, laddove prevede che gli accordi tra direttore ed editore riguardo 'alla linea politica, all'organizzazione ed allo sviluppo dei quotidiani e delle unità organizzative redazionali sono integralmente comunicati dall'editore al rispettivo corpo redazionale tramite i relativi comitati'. Di conseguenza, se vi sono nuovi accordi tenuti all'oscuro al corpo redazionale, diventa urgente che l'editore rimedi a questa mancanza presentando un piano industriale che aggiorni sui suddetti accordi».
E ancora: «Nel merito dei temi toccati nella mail, se la decisione del direttore (sempre che sia del direttore) è quella di anticipare on line e in televisione (abbiamo una televisione? Nessuno ci aveva informati!) tutte le notizie che saranno contenute nel quotidiano in edicola, sarebbe bene conoscerlo e, visto che la decisione chiaramente incide sullo sviluppo e sul futuro stesso della testata, è doveroso da parte del direttore ripresentare il programma politico-editoriale concordato con l'editore, ed evidentemente cambiato rispetto all'epoca del suo insediamento, così da consentire all'Assemblea dei redattori di poter votare il gradimento ed esprimere il proprio parere al riguardo, come sancito dal Contratto».
Per i rappresentanti sindacali, «il 'programma' in questione dovrà anche chiarire i rapporti con testate tecnicamente concorrenti anche se formalmente 'collegate' (ma non controllate) con il gruppo editoriale de La Provincia srl. Paradossalmente il piano del direttore 'di condividere tutte le informazioni' con le testate La Provincia di Lecco, La Provincia di Sondrio e Unica Tv avrebbe più senso venisse applicato a L'Eco di Bergamo, la cui compagine editoriale possiede la maggioranza assoluta della testata di Como, piuttosto che nei confronti di una società dove il nostro gruppo editoriale non possiede neppure la maggioranza relativa».
Prosegue il Comitato di redazione: «'L'Ottocento è finito. E pure il Novecento. È arrivato il momento di arrenderci', informa il direttore. Salvo poi chiudere la sua mail con un richiamo da padrone del vapore tipico di secoli fortunatamente archiviati dalla storia: 'Qui siamo tutti pro tempore, cerchiamo di non dimenticarlo'. Se l'affermazione voleva essere filosofica o antropologica, del tipo 'ricordati che devi morire', ne prendiamo consapevolmente anche se tristemente atto. Se invece è una velata minaccia riguardo al futuro lavorativo dei destinatari della mail, vale la pena ricordare che l'unica figura 'pro tempore' è proprio quella del direttore, in quanto figura apicale. i giornalisti de La Provincia sono assunti con contratto di lavoro a tempo indeterminato e tutelati dalle norme non solo del Contratto ma anche da quelle del Codice Civile e dello Statuto dei lavoratori».
Alla luce di queste considerazioni, il Cdr chiede «urgentemente a direttore e azienda quanto segue:
- l'aggiornamento di un piano editoriale da parte del direttore, che invitiamo fin d'ora a illustrare il suddetto piano all'Assemblea dei redattori;
- che il piano, in particolare, chiarisca la strategia editoriale e giornalistica connessa con lo sviluppo del settore digitale, sia dal punto di vista delle scelte giornalistiche sia da quello dell'organizzazione del lavoro;
- chiarimenti da parte dell'editore e del direttore in merito ai rapporti con testate che non fanno parte del gruppo editoriale La Provincia srl;
- all'editore se non ritenga vi sia un conflitto d'interessi nella cogestione della direzione, così come attualmente avviene, tra La Provincia di Como e le testate di Lecco, Sondrio e Unica Tv».
Inoltre, «per evitare di incorrere in sanzioni», i rappresentanti sindacali consigliano ai colleghi «di non condividere più notizie riservate con testate esterne alla società e al gruppo editoriale in assenza di un ordine di servizio motivato che li autorizzi a farlo» e «ai colleghi dell'ufficio centrale di non partecipare più a riunioni di redazioni con testate esterne alla società e al gruppo editoriale, in assenza di un ordine di servizio motivato che li autorizzi a farlo».
A corredo della presa di posizione, i rappresentanti sindacali riportano la mail del direttore, anche questa riportata di seguito.
Cari colleghi,
come da disposizioni aziendali, vi ricordo che tutte le notizie devono essere pubblicate subito sul sito, sui social e in televisione.
Le eventuali esclusive si valutano solo per notizie di grandissimo rilievo (ad esempio: il sindaco indagato per corruzione) e andranno comunque temporizzate a mezzanotte, orario di pubblicazione del giornale digitale.
La consuetudine di “nascondere” le notizie solo per il quotidiano è editorialmente superata, commercialmente inutile e culturalmente provinciale.
L’Ottocento è finito. E pure il Novecento. È arrivato il momento di arrenderci.
Sempre a questo proposito, ricordo che lavoriamo in un gruppo editoriale multimediale, non nel giornaletto della parrocchietta, e che tutti i responsabili di settore di Como, Lecco, Sondrio e Unica, e i loro vicari di giornata, hanno il dovere - non l’opportunità: il dovere - di condividere tutte le informazioni grazie alle riunioni, alle note, alle mail, ai gruppi whatsapp, al telefono eccetera. E l’ufficio centrale deve vigilare, garantire e coordinare questa dinamica.
Tutti devono vedere tutto e tutti possono prelevare tutto da tutti, aggiornandolo e “localizzandolo”.
Invito quindi i responsabili dei settori, e i loro vicari di giornata, ad archiviare queste guerricciole tra Como e Lecco/Sondrio o tra giornale e sito o tra giornale e televisione eccetera, visto che oltre che ridicole sono pure particolarmente irritanti.
In caso contrario, mi vedrò costretto a intervenire in prima persona.
Qui siamo tutti pro tempore, cerchiamo di non dimenticarlo.
Grazie, buon lavoro.
Diego