CERCA
Cerca nelle notizie
Dal
Al
Cerca nel sito
'La disciplina del silenzio', nuova inchiesta sulla morte di Andy Rocchelli
Media 03 Feb 2022

'La disciplina del silenzio', nuova inchiesta con testimonianze inedite sulla morte di Andy Rocchelli

Chi ha ucciso il fotoreporter italiano e il giornalista e attivista russo Andrej Mironov? Da questa domanda, dopo l'assoluzione di Vitaly Markiv, parte il lavoro di Andrea Sceresini e Giuseppe Borello in onda per 'Spotlight', su RaiNews24, il 4 febbraio e l'11 febbraio.

Andrea Rocchelli e Andrej Mironov, giornalisti freelance, sono stati uccisi a colpi di mortaio il 24 maggio 2014 in Ucraina, alla periferia della città di Sloviansk, mentre documentavano le prime fasi della guerra tra i separatisti filorussi e le forze armate di Kiev. Con loro c'era anche un fotoreporter francese, William Roguelon, che è rimasto gravemente ferito.

Dopo anni di silenzio, nel luglio 2017, la procura di Pavia ha arrestato un militare della Guardia Nazionale ucraina, Vitaly Markiv. Il processo si conclude, dopo una condanna in primo grado, con la definitiva assoluzione di Markiv. È rimasta senza risposta la domanda: chi ha ucciso Andy e Andrej? Da qui parte l'inchiesta ''La disciplina del silenzio'', di Andrea Sceresini e Giuseppe Borello, in onda sul programma di RaiNews24 Spotlight in due parti, il 4 febbraio alle 21.30 e l'11 febbraio.

Un testimone, un miliare che aveva prestato servizio nella 95ª Brigata si trovava sulla collina da dove, secondo la magistratura italiana, sono partiti i colpi. A Karachun svolgeva la mansione di vedetta e la sua postazione era esattamente di fronte al luogo dove sono stati uccisi Andy e Andrej. L'ex soldato ha accettato di incontrare la troupe e ha spiegato cosa è successo quel giorno. L'ordine di sparare sarebbe stato impartito personalmente dal comandante della 95ª Brigata, Mikhailo Zabrodskij. I militari, racconta la fonte, hanno utilizzato un mortaio automatico, il Vasilek, che può esplodere quattro colpi in rapida successione.

Poi un'intervista a Mikhailo Zabrodkij, l'ex comandante di Karachun, che oggi è deputato presso il parlamento ucraino e membro del gruppo per le relazioni interparlamentari con la Repubblica Italiana. Pur respingendo ogni addebito, ha dichiarato di non poter smentire né le ricostruzioni certificate dalla giustizia italiana né le parole dei testimoni. Ha ammesso che tutte le forze presenti a Karachun – compresi gli uomini della Guardia Nazionale – erano sotto il suo comando. (Adnkronos)

@fnsisocial

Articoli correlati