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Sindacale 19 Giu 2009

La crisi nell’editoria esiste, sono a rischio centinaia di posti di lavoro ma la Fnsi contrasterà "Tagli selvaggi e azioni unilaterali"

“Sono centinaia ormai i posti di lavoro a rischio nell’editoria. Una quindicina di aziende ha predisposto piani di riorganizzazione motivati da situazioni di crisi. Ma ogni situazione va verificata caso per caso.

“Sono centinaia ormai i posti di lavoro a rischio nell’editoria. Una quindicina di aziende ha predisposto piani di riorganizzazione motivati da situazioni di crisi. Ma ogni situazione va verificata caso per caso.

Ci sono ipotesi di taglio dei giornalisti anche del 35% delle redazioni attuali, condizione assai improbabile per un serio sviluppo dell’attività editoriale di qualsiasi realtà, molto probabilmente destinata in questo caso a finire ai margini del mercato. Per la Federazione Nazionale della Stampa Italiana occorre un esercizio di responsabilità alta da parte degli editori. Il panico o la “ruspa” non servono a niente. Anche il governo dovrà vigilare e fare la sua parte. La congiuntura economica provoca difficoltà in tutti i settori produttivi del Paese, non esclusa l’editoria. Quella italiana appare meglio attrezzata dell’industria editoriale di altri Paesi per affrontare e superare le difficoltà. Il sindacato dei Giornalisti fa la sua parte con coerenza per un quadro di sostenibilità che consenta di gestire correttamente i problemi e realizzare condizioni di nuovo sviluppo, ma non potrà mai accettare supinamente operazioni di ristrutturazione selvaggia. Nessuna ristrutturazione però potrà essere consentita e sopportata come pura attività tecnocratica o ragionieristica di taglio dei costi del lavoro. Ogni piano dovrà essere chiaro e trasparente non strumento per “pulizie stagionali”. Non è semplice affrontare stati di crisi per nessuno, ma la situazione richiede rigore e oculatezza. Non si possono sperperare denari pubblici né si possono immaginare decreti ministeriali di ammissione agli stati di crisi e alle opportunità di protezione sociale con semplici dichiarazioni di parte”.

@fnsisocial

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