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Uffici Stampa 22 Dic 2011

La Corte dei Conti 'taglia' le spese per la comunicazione E le pubbliche amministrazioni 'tagliano' giornalisti e giornali

Il Consiglio dell’Ordine dei giornalisti del Veneto esprime forte preoccupazione per i prevedibili esiti negativi della pronuncia numero 50 del 21 settembre 2011 della Corte dei Conti, Sezioni riunite di controllo, la quale ha stabilito che vadano prese in esame, ai fini della riduzione delle spese, anche le consulenze conferite dalle pubbliche amministrazioni.

Il Consiglio dell’Ordine dei giornalisti del Veneto esprime forte preoccupazione per i prevedibili esiti negativi della pronuncia numero 50 del 21 settembre 2011 della Corte dei Conti, Sezioni riunite di controllo, la quale ha stabilito che vadano prese in esame, ai fini della riduzione delle spese, anche le consulenze conferite dalle pubbliche amministrazioni.

Secondo la Corte dei Conti, chiamata in causa dal Consiglio delle Autonomie dell’Emilia Romagna, il taglio dell’80% (rispetto alle spese fatte nel 2009), dev’essere pertanto applicato anche ai costi relativi alla comunicazione pubblica.
Viceversa la Corte dei Conti afferma che le spese per la pubblicità obbligatorie sono escluse dal novero delle spese soggette a limitazione.
Di qui il rischio che le amministrazioni locali taglino dai loro bilanci le spese (già molto ridotte) per gli uffici stampa e notiziari informativi che si avvalgono della professionalità dei giornalisti, e nel contempo preferiscano accettare le offerte presentate da ditte che mettono a disposizione della amministrazioni delle pubblicazioni a costo zero. Pubblicazioni che in realtà rappresentano solo dei meri contenitori di pubblicità.
L’Ordine dei Giornalisti del Veneto chiede inoltre all’ANCI Veneto, che con il Sindacato dei giornalisti del Veneto e con il Gruppo Uffici Stampa del Veneto ha sottoscritto nell’ottobre 2010 un protocollo finalizzato a una corretta applicazione della legge 150/2000 (a cominciare dalla norma che impone la presenza di iscritti all’Ordine negli uffici stampa pubblici), di pronunciarsi chiaramente sulla questione.

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