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Cdr 28 Dic 2010

La consulta dei fiduciari e dei Cdr dell’Assostampa Romana: “Difendere i precari dagli effetti della legge 183”

La Consulta dei Fiduciari e dei Comitati di Redazione dell’Asr, riunita il 28 dicembre, esprime forte preoccupazione e ferma condanna per il processo di destrutturazione del diritto del lavoro a cui questo Governo ha dato avvio da tempo. Uno dei frutti più avvelenati di questa politica è la legge 183/2010 (meglio nota come “collegato lavoro”, su cui gravano molti dubbi di costituzionalità) che, specie per quello che riguarda il precariato, cancella anni di tutele e conquiste mettendo a rischio i faticosi processi di stabilizzazione in atto in varie aziende.

La Consulta dei Fiduciari e dei Comitati di Redazione dell’Asr, riunita il 28 dicembre, esprime forte preoccupazione e ferma condanna per il processo di destrutturazione del diritto del lavoro a cui questo Governo ha dato avvio da tempo. Uno dei frutti più avvelenati di questa politica è la legge 183/2010 (meglio nota come “collegato lavoro”, su cui gravano molti dubbi di costituzionalità) che, specie per quello che riguarda il precariato, cancella anni di tutele e conquiste mettendo a rischio i faticosi processi di stabilizzazione in atto in varie aziende.

La Consulta esprime anche preoccupazione per l’intenzione dell’Esecutivo di mettere mano allo Statuto dei Lavoratori trasformandolo in un non ben identificato e depauperato Statuto dei Lavori.
La Consulta chiede alla Giunta e al Direttivo dell’Asr di mettere in atto tutte le iniziative necessarie per tutelare i colleghi precari: il sindacato deve assumersi in prima persona l’onere di fare da veicolo alle tempestive impugnazioni dei contratti scaduti prima del 24 novembre, secondo le prassi previste dalla legge 183.
La Consulta chiede inoltre alla Giunta e al Direttivo di studiare forme di protesta pubblica, eventualmente in collaborazione con altri sindacati, in coincidenza del 23 gennaio 2011 (data di scadenza delle impugnazioni) per mobilitare i Cdr, le redazioni e tutti i giornalisti a sostegno dei colleghi precari e in difesa dei loro diritti negati.
Allo stesso tempo la Consulta chiede alla Fnsi di mettere al centro del congresso nazionale di Bergamo e dell’azione postcongressuale tutte le azioni possibili, d’intesa con sindacati, partiti e associazionismo, per correggere gli effetti nefasti della legge 183 e ripristinare i diritti cancellati da quella normativa.      

BOZZA TESTO IMPUGNAZIONE PRECARI

                      A………….

 

 

Raccomandata con avviso di ricevimento

(oppure: Raccomandata 1 con prova di consegna)

 

(Luogo e data)

 

Oggetto: impugnazione e contestazione.

 

           

            Il sottoscritto, ______________________, domiciliato in _______ alla Via (Piazza) ________________, n. ________, impugna e contesta i seguenti contratti di lavoro intercorsi con l’impresa in indirizzo ed i relativi termini apposti ai medesimi:

 

            1. contratto decorrente dal ________________ al _____________________

            2. contratto decorrente dal ________________ al _____________________

            3. contratto decorrente dal ________________ al _____________________

            4. contratto decorrente dal ________________ al _____________________

            5. contratto decorrente dal ________________ al _____________________

            ecc.

           

(indicare tutti i contratti intercorsi).

 

Il sottoscritto rimane a disposizione per l’immediato servizio a tempo indeterminato e subordinato.

 

Distinti saluti

 

(nome e firma)

 

 

 

Mittente:

_________________

 

_________________

 

 

 

 CONSIGLI UTILI PER L’IMPUGNAZIONE DEI CONTRATTI “PRECARI”

IN VIRTU’ DELLA LEGGE N. 183 DEL 4 NOVEMBRE 2010

(Collegato lavoro)

 

per tutti i contratti scaduti in data pari o precedente al 24 novembre 2010, inviare l’impugnazione in modo che la medesima sia ricevuta dall’editore  entro il termine  perentorio del 23 gennaio 2011. tale giorno cade di domenica;  anche se lo stesso e’ prorogato al successivo lunedì 24 gennaio, secondo la giurisprudenza, è comunque preferibile far pervenire  l’impugnazione entro il sabato precedente, 22 gennaio.

Per i contratti scaduti  (o che scadranno) dopo il 24 novembre 2010, impugnare i contratti entro sessanta giorni dalla loro scadenza.

Impugnare, nei predetti termini, tutti i contratti di lavoro, a prescindere dalla loro formalizzazione (contratti a termine, contratti di collaborazione coordinata e continuativa, contratti di somministrazione a termine, contratti di lavoro autonomo, ecc.)

in caso di contratto a termine prorogato, inviare l’impugnazione entro sessanta giorni dalla scadenza del termine del contratto originario (o entro il 23 gennaio 2011 se il medesimo e’ scaduto in data pari o precedente al 24 novembre 2010), per poi inoltrare una nuova impugnazione entro  sessanta giorni dalla cessazione del periodo di proroga.

spedire l’impugnazione con raccomandata con avviso di ricevimento presso la sede legale dell’editore

se il giornalista si trova in prossimità della data del 23 gennaio 2011, lo stesso deve spedire l’impugnazione con “raccomandata 1 con prova di  consegna”.

fare la fotocopia, dopo averla fiirmata, della lettera di impugnazione. “spillare” alla medesima la distinta postale e, appena rientra, l’avviso di ricezione. Conservare il tutto con cura.

se si è troppo a ridosso del termine, oltre la raccomandata 1 con prova di consegna, e’ consigliabile inviare anche un telegramma contenente il medesimo testo. Il telegramma deve essere fatto personalmente dall’interessato all’ufficio postale  (e non, ad esempio, per telefono)  in quanto  in quella sede si potrà ricevere immediatamente il testo con in calce gli estremi dell’invio e apporre la propria sottoscrizione. Anche in questo caso, conservare tutto con cura.

l’utilizzo della pec (posta elettronica certificata) è consigliabile solo in aggiunta ai mezzi di inoltro prima indicati.

il ricorso giudiziale dovra’ essere improrogabilmente depositato entro 270 giorni dalla data in cui l’editore ha ricevuto l’impugnazione.

 

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