La Consulta dei Cdr Rai chiede all’unanimità
lo sblocco immediato
delle assunzioni
Il rigore sulle assunzioni colpisce solo i collaboratori utilizzati già da anni in Rai mentre approdano al Servizio Pubblico colleghi esterni che fino a ieri incitavano a disdire il canone. Numerosi capiredattori e vicedirettori restano intanto in attesa di incarico. Il rilancio di intere testate rimane sulla carta - impedito dal blocco degli organici - e si riaffacciano vecchie tentazioni di “collaborazioni” tra politica e giornalismo già tristemente note. Notizie e giornali televisivi e radiofonici sempre più “soft”, con l’autonomia dei redattori a forte rischio di fronte ad ingerenze politiche che il vertice aziendale non respinge. E intanto si profila una legge per il riordino del sistema televisivo che, mentre salvaguarda l’unitarietà del Servizio Pubblico, lo espone però a forti rischi di dipendenze dal Governo. La Consulta dei Comitati di Redazione della Rai chiede al vertice aziendale: lo sblocco immediato delle assunzioni anche per la generalità dei giornalisti; l’apertura della trattativa sull’impiego dei “tempi determinati” che sappia dare certezze a quanti da anni collaborano con la Rai vedendosi “superare” da chi in azienda non ha mai messo piede; un’attenta riflessione sui contenuti dei giornali del Servizio Pubblico; un’esplicita e forte presa di posizione a garanzia di un libero e indipendente esercizio della professione giornalistica nel Servizio Pubblico. La Consulta dei CdR della Rai dichiara lo stato di agitazione e dà mandato all’Esecutivo Usigrai per attuare tutte le iniziative necessarie a rimuovere le resistenze aziendali. I CdR torneranno a riunirsi entro tre settimane per valutare le risposte aziendali e decidere di conseguenza. Documento approvato all’unanimità