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Fnsi 27 Ago 2004

Iraq, ucciso il giornalista Enzo Baldoni. Chi era il free lance milanese: da muratore a inviato nelle zone calde. Serventi Longhi esprime solidarietà alla famiglia e si chiede se è stato fatto tutto quello che si doveva per salvarlo. Siddi:"

Iraq, ucciso il giornalistaEnzo Baldoni. Chi era il free lance milanese: da muratore a inviato nelle zone calde. Serventi Longhi esprime solidarietà alla famiglia e si chiede se è stato fatto tutto quello che si doveva per salvarlo. Siddi:"L'informazione libera resta in frontiera"

Iraq, ucciso il giornalista
Enzo Baldoni. Chi era il free lance milanese: da muratore a inviato nelle zone calde. Serventi Longhi esprime solidarietà alla famiglia e si chiede se è stato fatto tutto quello che si doveva per salvarlo. Siddi:"L'informazione libera resta in frontiera"

La tv qatariota Al Jazeera ha detto che i rapitori del giornalista Enzo Baldoni hanno dichiarato di averlo ucciso. Lo scrive la Reuters. L'emittente satellitare ha detto anche di avere un video nel quale viene mostrato il corpo del giornalista. ''Abbiamo ricevuto il filmato che mostra Enzo Baldoni dopo essere stato ucciso'''', ha detto un giornalista di Al Jazeera alla Reuters, aggiungendo che l'emittente qatariota non ha deciso se lo mandera' in onda o no. Il giornalista non ha voluto aggiungere altro. La tv araba ha dato la notizia dell'uccisione di Enzo Baldoni nel rullo su cui vengono fatte scorrere le notizie. Secondo quanto si e' appreso, un funzionario italiano e' partito per il Qatar per visionare un video di possesso della tv Al Jazeera con le immagini di Baldoni, forse l'esecuzione. ''Ci sono immagini agghiaccianti'', ha detto una fonte italiana che ha visionato il video pervenuto ad Al Jazeera sull'esecuzione di Baldoni. Intanto la Procura di Roma ha fatto sapere che chiedera' al Qatar di poter acquisire il video in cui viene mostrata l'esecuzione. (ANSA) CHI ERA ENZO BALDONI Milanese, pubblicitario, 56 anni, un amore sfegatato per le vacanze in zone ad alto rischio, che poi raccontava al ritorno sulle pagine di alcuni periodici: e' il ritratto di Enzo Baldoni, il giornalista italiano freelance ucciso in Iraq. Baldoni, scomparso dopo aver seguito una missione ''non autorizzata'' di un convoglio della Croce Rossa a Najaf, aveva cominciato la sua attivita' nel 1996 in Chiapas, Messico, dove aveva incontrato il subcomandante Marcos, e poi ci aveva preso gusto: Birmania, Timor est, e cosi' via. Baldoni era un tipo vulcanico: oltre che fare il pubblicitario a capo di un gruppo tra i piu' noti a Milano e in Italia e il viaggiatore 'col brivido', dai resoconti di queste sue vacanze pericolose pubblicati da 'Linus', 'Diario' e altri periodici intendeva ricavarne un libro. Aveva aperto anche un blog su Internet, conosciuto e consultato. ''Qualcuno pensa che io sia un mezzo Rambo che ama provare emozioni forti, vedere la gente morire e respirare l' odore della guerra come Benjamin Willard l' odore del napalm la mattina in 'Apocalyps now' - ha detto una volta - invece sono lontano mille miglia da questa mentalita', molto semplicemente sono curioso. Voglio capire cosa spinge persone normalissime a imbracciare un mitra per difendersi''. Nato a Citta' di Castello (Perugia) nel 1948, sposato e padre di due figli di 21 e 24 anni (la famiglia vive in Sicilia), Baldoni lavorava da tempo a Milano. All'attivita' di pubblicitario era arrivato pero' dopo aver fatto - e' scritto in un sito - ''il muratore in Belgio, lo scaricatore alle Halles, il fotografo di nera a Sesto San Giovanni, il professore di ginnastica, l'interprete e il tecnico di laboratorio chimico''. Era stato poi un incontro con Emanuele Pirella a fargli capire che ''fare il copy e' meglio che lavorare''. Tra le sue campagne televisive piu' note, quella del rasoio per uomini sensibili, in grado anche di ''fare la barba'' a un palloncino senza farlo scoppiare. Traduttore di fumetti, appassionato di Zen, amante delle vacanze ad alto rischio, Baldoni era diventato anche freelance per vocazione, pronto a raccontare su Linus, Specchio della Stampa, Venerdi' di Repubblica le sue esperienze in giro per il mondo. Aveva iniziato nel 1996 in Chiapas, Messico, dove aveva incontrato il subcomandante Marcos, poi era stato in Birmania, Timor Est, Colombia. ''Qualcuno pensa che io sia un mezzo Rambo che ama provare emozioni forti, vedere la gente morire e respirare l' odore della guerra come Benjamin Willard l' odore del napalm la mattina in 'Apocalypse now' - aveva detto una volta - invece sono lontano mille miglia da questa mentalita', molto semplicemente sono curioso. Voglio capire cosa spinge persone normalissime a imbracciare un mitra per difendersi''. In Iraq Baldoni era arrivato per la prima volta quest'anno, un paio di settimane fa, con un accredito di Diario. ''Non ho una particolare paura della morte'', aveva detto qualche tempo fa in un'intervista apparsa su comunicazione.it. ''L'ho conosciuta abbastanza bene. Alla mia sono andato vicino un paio di volte. Poi mi sono morte diverse persone tra le braccia. Ormai e' una vecchia compagna di viaggio''. (ANSA) Il Segretario generale della Federazione Nazionale della Stampa, Paolo Serventi Longhi, ha dichiarato: “L’assassinio di Enzo Baldoni suscita orrore ed esecrazione unanimi e chi lo ha compiuto deve pagare duramente. Un cronista vero, sul campo, come è stato definito Baldoni, un uomo curioso e intelligente, la cui vita è stata stroncata per un vile ricatto. Baldoni voleva solo fare il suo mestiere e raccontare i fatti, la sua presenza in Iraq non aveva altri scopi. C’è da chiedersi se è stato fatto tutto quello che doveva essere fatto per salvare la sua vita. Naturalmente al di là del toccante appello della famiglia e del lavoro dalla Croce Rossa. Non si comprende, in particolare, da cosa nascesse l’ottimismo, la sottovalutazione del rischio che traspariva in molte cronache, specie televisive, anche ieri pomeriggio dopo la scadenza dell’ultimatum. E poi, la superficialità, la facile ironia, la supponenza, con le quali da alcuni è stata tratteggiata la figura di Baldoni. Non ci siamo. Depistati o meno, molti media hanno dato troppo credito agli ottimisti e non hanno colto così il dramma che si stava compiendo. Al freelance Baldoni, il cui ruolo di giornalista non è stato nemmeno valorizzato dagli organismi professionali a causa di una legge ingiusta, va il ricordo commosso dell’intera categoria. Alla famiglia va l’affetto e la solidarietà di tutti i giornalisti italiani ed il mio personale”. L'informazione libera resta in frontiera. Deve farlo con sempre maggiore responsabilità,attenzione e professionalità, anche perché l'ultimo crimine che ha spento la vita di un operatore dell'informazione - la 45 dall'inizio della guerra irachena, mentre ancora nulla si sa di due giornalisti francesi scomparsi da nove giorni - non sia pure sepolto da una tomba di misteri o di oscure complicità. E' quanto sottolinea il presidente della Fnsi Franco Siddi, sollecitando ogni sforzo per individuare e assicurare alla giustizia i responsabili di un assassinio mostruoso, che provoca un dolore incancellabile¯.La brutale esecuzione di Enzo Baldoni, uomo di pace, giornalista indipendente e operatore sociale di solare impegno umanitario sconvolge e rattrista tutti gli uomini liberi. Questo è il momento - aggiunge il presidente della Federazione della Stampa - del cordoglio, della coesione solidale nel dolore accanto alla famiglia colpita da una tragedia enorme. L'assassinio di Baldoni ad opera di un terrorismo bestiale è l'altra faccia di una guerra che, nei suoi versanti diversi, miete vittime innocenti. L'uomo e suoi valori sono cancellati. Non contano. Baldoni si è spinto in un¿area ad altissimo rischio per aiutare i disperati, i feriti di una terra così martoriata, per dare luce e parola a notizie negate e perdute, coltivando l'idea che la verità, non la guerra, è amica della libertà, e della vera pace. Ma per i terroristi e le loro strategie questo non conta. Che i buoni siano uccisi così rende il dolore per la tragedia irachena ancora più grande. Ma più grandi ancora devono diventare - conclude Siddi - gli sforzi per la libert… e la sicurezza, per la comprensione e il dialogo, per la pace¯. (ANSA) ____________________________________________________________________ 00186 ROMA - CORSO VITTORIO EMANUELE II 349 - TEL. 06/6833879 FAX 06/6871444 sito: www.fnsi.it - e-mail: segrefnsi1@tin.it

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