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Giudiziaria 28 Gen 2009

Intercettazioni, il presidente della Corte Costituzionale: “Equilibrio tra norma e la non censura alla stampa” Fnsi: “Bene Flick ma serve un tavolo di discussione” Malinconico (Fieg): "No a censure"

''Spetta alla Legge stabilire un equilibrio tra l'esigenza di informazione e di privacy, con la più ampia maggioranza possibile; senza però alcuna forma di censura preventiva della stampa'' che è ''vietata dalla Costituzione''

''Spetta alla Legge stabilire un equilibrio tra l'esigenza di informazione e di privacy, con la più ampia maggioranza possibile; senza però alcuna forma di censura preventiva della stampa'' che è ''vietata dalla Costituzione''

Così il presidente della Corte Costituzionale, Giovanni Maria Flick, risponde durante la conferenza stampa al Palazzo della Consulta alle domande dei cronisti sul DDL intercettazioni ora all'esame della Commissione Giustizia della Camera. ''E' in corso un dibattito molto ampio - fa notare Flick - varrebbe la pena mettersi tutti attorno a un tavolo per decidere come bilanciare i diversi interessi della privacy e dell'informazione''. Il presidente della Consulta, in ogni caso, tiene a sottolineare il ''collegamento tra gli articoli 15 e 21 della Costituzione'', in base ai quali ''l'informazione comporta il diritto della libertà di parlare a tutti e di ascoltare, ma anche il diritto che chi parla possa scegliere se parlare a tutti o solo a qualcuno''. (ANSA) La Federazione Nazionale della Stampa Italiana comunica: “La legge sulla privacy ha già ben definito quali siano i confini tra media e dati e informazioni sensibili. I giornalisti lo sanno così come lo sanno le loro istituzioni deontologiche e sindacali. Ma una cosa è la giusta difesa della privacy dei cittadini, altra cosa è il tentativo di limitare fortemente il diritto dell’opinione pubblica ad essere correttamente informata. In particolare su fatti e notizie di rilevanza sociale che vengono direttamente a conoscenza del giornalista che, lo ricordiamo, ha l’obbligo professionale e deontologico di renderli pubblici. Siamo assolutamente d’accordo con il presidente della Corte Costituzionale, Giovanni Maria Flick, quando afferma che ci deve essere un equilibrio tra le norme senza cadere nella censura all’informazione, tra l’altro, costituzionalmente vietata. Abbiamo da sempre detto che siamo disponibili a ragionare su questi temi con tutte le istituzioni interessate, ma non certo ad accettare normative bavaglio come si tenta di fare attraverso il ddl intercettazioni”. Sulla presa di posizione del presidente della Corte Costituzionale di registra anche il commenbto del presidente della Fieg, Carlo Malinconico. «Le parole pronunciate ieri dal presidente della Corte Costituzionale sulla necessità di evitare ogni rischio di censura preventiva all'informazione devono oggi essere di monito al Parlamento impegnato a disegnare la nuova disciplina sulle intercettazioni»: è quanto ha dichiarato il presidente della Fieg, Carlo Malinconico, esprimendo apprezzamento per le dichiarazioni di Giovanni Maria Flick. «La legge - ha sottolineato il presidente della Fieg - deve frenare ogni possibile abuso, ma deve anche salvaguardare il diritto costituzionale della stampa ad informare e quello della pubblica opinione ad essere informata. Vietare la pubblicazione delle notizie di cronaca giudiziaria anche gli atti non più segreti e introdurre la responsabilità oggettiva degli editori con la previsione di pesanti sanzioni pecunarie significa, invece, limitare gravemente la libertà di stampa e penalizzare l'informazione». «La normativa vigente in tema di pubblicazione delle notizie di cronaca giudiziaria - ha concluso Malinconico - già garantisce il giusto contemperamento tra diritto alla libertà di informazione e diritto alla riservatezza delle persone. Occorre assicurare il rispetto di tale disciplina piuttosto che ricorrere ad interventi restrittivi e dal carattere segnatamente repressivo». (ANSA)

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