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Fnsi 12 Giu 2008

Intercettazioni, Fnsi: "Nessuna giustificazione per i bavagli. Il Governo apra un confronto per una riforma seria"

“Intercettazioni e pubblicazione delle notizie sono due attività proprie di un potere, quello giudiziario, e di una funzione, quella giornalistica, di primaria garanzia costituzionale per il corretto esercizio dei diritti civili di tutti i cittadini. Immaginare su questi due temi provvedimenti urgenti, che limitino le aree di indagine e che mettano sotto chiave le notizie, è un pensiero di grande negatività". La Giunta della Fnsi, riunitasi a Bari, rivolge un appello al Governo e al Parlamento

“Intercettazioni e pubblicazione delle notizie sono due attività proprie di un potere, quello giudiziario, e di una funzione, quella giornalistica, di primaria garanzia costituzionale per il corretto esercizio dei diritti civili di tutti i cittadini. Immaginare su questi due temi provvedimenti urgenti, che limitino le aree di indagine e che mettano sotto chiave le notizie, è un pensiero di grande negatività". La Giunta della Fnsi, riunitasi a Bari, rivolge un appello al Governo e al Parlamento

"Una cosa è pensare ad un ordinamento giudiziario che applichi correttamente gli strumenti di indagine e a un sistema di informazione che possa far circolare le notizie di pubblico interesse secondo i criteri di responsabilità e nel rispetto delle persone e della loro dignità, altro è imporre d’autorità colpi di spugna e bavagli. La materia è delicata, qualche eccesso e qualche errore non possono giustificare iniziative illiberali, contrarie alle convenzioni internazionali. La Giunta della Federazione Nazionale della Stampa Italiana, riunitasi a Bari, rivolge un appello al Governo e al Parlamento perché non cadano nelle cattive tentazioni di questi giorni, trasportate da messaggi di facile impatto, e assicurino, su queste materie delicate per la convivenza civile e il corretto funzionamento dei sistemi di garanzia democratica, soluzioni efficaci, equilibrate, rispettose di tutti i diritti in discussione: la giustizia giusta; la giusta informazione; il rispetto della dignità delle persone secondo i principi già chiaramente affermati delle leggi sulla privacy e del codice deontologico dei giornalisti recepito dall’Autorità Garante per la protezione dei dati personali. L’ipotesi di cinque anni di galera per i giornalisti che diffondano notizie tratte da atti di intercettazioni ordinate dalla magistratura non potrà mai essere accettata nè condivisa come un atto di libertà e troverà la ferma opposizione della categoria. La Fnsi con i giornalisti italiani è pronta ad accettare la sfida della responsabilità e della riforma profonda dei loro strumenti e di quelli di garanzia dei cittadini rispetto all’informazione. Al Governo alla maggioranza e all’opposizione, la Giunta della Federazione Nazionale della Stampa Italiana rivolge l’invito alla riflessione, alla moderazione, all’apertura immediata di un confronto riformatore. Ogni altra strada non potrà che essere giudicata una scelta autoritaria da contrastare con la più chiara determinazione. A tutti i giornalisti italiani, ai loro direttori, agli editori che hanno espresso preoccupazione come noi per quando sta accadendo in questi giorni, un appello, infine, a far emergere con chiarezza nelle pagine di informazione scritta o radiotelevisiva e telematica i nodi essenziali delle questioni in discussione, perché la forza dei fatti valga più di qualsiasi comunicazione di propaganda o di convenienza politica”.

@fnsisocial

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