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Cronaca 11 Apr 2011

Informazione visiva vietata nel Tribunale di Milano

Il copione si è ripetuto, come alla prima udienza del "caso Ruby": a cineoperatori e fotoreporter questa mattina nel Tribunale di Milano è stato impedito di riprendere le immagini del processo Mediaset che vede imputato per frode fiscale il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi. Il Procuratore generale Manlio Minale ha reiterato il divieto di utilizzare in aula telecamere e macchine fotografiche incurante delle proteste e degli appelli giunti nei giorni scorsi dal mondo dell'informazione e senza alcuna disponibilità a trovare una soluzione equa.

Il copione si è ripetuto, come alla prima udienza del "caso Ruby": a cineoperatori e fotoreporter questa mattina nel Tribunale di Milano è stato impedito di riprendere le immagini del processo Mediaset che vede imputato per frode fiscale il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi. Il Procuratore generale Manlio Minale ha reiterato il divieto di utilizzare in aula telecamere e macchine fotografiche incurante delle proteste e degli appelli giunti nei giorni scorsi dal mondo dell'informazione e senza alcuna disponibilità a trovare una soluzione equa.

 I motivi di sicurezza addotti anche in questa occasione (e confermati per tutte le prossime udienze) non possono più reggere: è ormai palese invece che la decisione di oscurare l'informazione visiva a Palazzo di Giustizia è legata alla presenza in aula di Silvio Berlusconi. 
Il Gruppo Cronisti Lombardi con l'Associazione Lombarda Giornalisti e l'Unione Nazionale Cronisti Italiani condannano la compressione al diritto di informare e di essere informati, stigmatizzano la mancanza di disponibilità al dialogo da parte della Procura generale e confermano di voler ricorrere contro il divieto nelle opportune sedi. 

@fnsisocial

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