«In Italia il lavoro giornalistico, e non soltanto giornalistico, è sempre più povero e debole. I giornalisti sono sempre più sotto attacco. Non lo dice soltanto la Fnsi: il rapporto sullo Stato di diritto nell'Unione, redatto dalla Commissione europea, dovrebbe far impallidire governo e parlamento, spingendoli a correre ai ripari. Invece, siamo certi che non accadrà nulla». Così Raffaele Lorusso, segretario generale della Fnsi, intervenendo a Trento a un seminario sul contratto di lavoro degli uffici stampa pubblici.
«Delle misure a tutela del lavoro dei giornalisti sollecitate anche dalla Commissione europea – incalza – non c'è neanche l'ombra, perché quando si tratta di libertà di informazione, lavoro e diritti il ritornello 'ce lo chiede l'Europa' che accompagna provvedimenti di natura economica stranamente non vale».
Per il segretario Fnsi, «precariato dilagante, retribuzioni bassissime, diritti quotidianamente calpestati, insieme con minacce fisiche, querele, liti temerarie, attacco alla segretezza delle fonti e al segreto professionale rendono l'informazione italiana sempre più debole e poco autorevole con gravi ripercussioni sul diritto dei cittadini ad essere informati. L'inerzia di governo e parlamento, in questa come nelle precedenti legislature – conclude – deve spingere ad una mobilitazione di tutta la categoria già nel prossimo autunno».