“INF (infibulazione, informazione): parole come rasoi” Convegno della Cpo/Fnsi e Aidos Martedì 6 aprile a Milano
Martedì 6 aprile a Milano (ore 10.30/13, corso Venezia 16) Circolo della Stampa Le "mutilazioni genitali" inflitte alle bambine di alcune etnie, in patria e nei luoghi d'immigrazione, sono una tortura fisica e psicologica insanabile che vìola i diritti umani primari. Vietare non basta. Isolare è pericoloso. Cambiare si può. Un ruolo fondamentale nel superamento di queste pratiche delittuose, senza farsi tentare dall'ipocrisia del "danno minore", lo giocano i mezzi d'informazione. Dopo la proposta del ginecologo di Careggi e prima del varo d'una prossima legge, stiamo assistendo ad un tripudio di servizi giornalistici e di opinioni illustri. Dove le inchieste, prevalentemente sulle testate femminili, sono a firma di colleghe. Invece le opinioni, in numero assai maggiore e soprattutto maschili, hanno affollato in particolare i quotidiani. Inoltre in alcuni casi superficialità, sensazionalismo e partito preso hanno reso un pessimo servizio ai lettori e ferito quella causa umanitaria che, a parole, tutti dichiaravano di perseguire. Per cui abbiamo deciso di raccogliere tutto il materiale e fare il punto in un convegno aperto al pubblico il 6 aprile mattina. Quindi: senza fare sconti a nessuno e guardando sia al dovere professionale di dare un'informazione corretta e completa, sia alla responsabilità di genere nei confronti delle donne, la Cpo della Federazione nazionale della Stampa ne discute assieme all'Aidos (associazione donne per lo sviluppo). Senza sconfinamenti di competenze, con le tecniche (ginecologhe e giuriste) che parlano di "cosa si tratta" e le giornaliste di "come se ne scrive", e dando spazio a testimonianze dall'immigrazione. Perché pelle e dignità, così come convivenza e tolleranza, o si salvano assieme o non si salvano.