“L'Associazione Stampa dell'Emilia-Romagna (Aser) e la Federazione nazionale della stampa italiana esprimono grande sconcerto e preoccupazione per le conseguenze della nuova bufera giudiziaria che sta investendo pubblici amministratori e imprenditori di Parma, tra cui l'editore del quotidiano cittadino "Polis Quotidiano", Angelo Buzzi.
Le accuse di corruzione e false fatturazioni per percepire denaro pubblico in cambio di un "addomesticamento" della linea editoriale del giornale in favore dell'allora Amministrazione comunale metterebbero in luce, se confermate, l'esistenza di un'imprenditoria editoriale spregiudicata e sprezzante delle regole di legge e deontologiche, pronta a vendersi al potere e a calpestare i princìpi della corretta informazione. Cosa ancora più grave nell'ipotesi che ciò sia avvenuto alle spalle dei dipendenti di quell'editore, già da tempo sottoposti a pesanti sacrifici retributivi nella speranza di conservare il proprio posto di lavoro a fronte della richiesta di stato di crisi da parte dell'azienda. “A Polis ci sono quattro giornalisti in regime di contratto di solidarietà che si sacrificano per andare incontro alle difficoltà dichiarate dal loro editore - dice la Presidente Aser, Serena Bersani - Pur auspicando che la Magistratura porti fino in fondo il proprio importante compito, mi auguro che i primi a pagare non siano proprio i giornalisti di Polis in seguito all'eventuale venir meno degli ammortizzatori sociali. Se è vero che le colpe sono individuali, ritengo che ciascuno debba assumersi le proprie responsabilità e non permettere che il mantenimento del posto di lavoro dei dipendenti sia condizionato da eventuali errori del vertice aziendale. I giornalisti sono stanchi di sovvenzionare con i propri soldi e il proprio lavoro i pirati dell'editoria"