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Sindacale 23 Ott 2008

Indagine della Procura rivela lavoro nero e irregolare in numerose società televisive in Campania Colimoro e Rocco: “Situazione grave, vanno riviste le leggi sulle erogazioni pubbliche all’emittenza locale”

"Quanto emerge dall'indagine della Procura di Napoli sul mondo editoriale e giornalistico della Campania è sconcertante.

"Quanto emerge dall'indagine della Procura di Napoli sul mondo editoriale e giornalistico della Campania è sconcertante.

Il fatto che le indagini svolte, da quanto si è appreso, rivelino un "sistematico ricorso da parte delle società televisive alla simulazione delle assunzioni di giovani praticanti giornalisti e alla dichiarazione di tipologie di rapporti di lavoro diverse da quelle reali, preordinato all'aggiramento di altro specifico criterio stabilito per la concessione dei contributi pubblici", impone un intervento immediato ed unitario da parte di tutte le strutture della professione sia a livello regionale sia a livello nazionale - proprio perchè la figura del giornalista viene strumentalizzata, svilita, utilizzata semplicemente come merce, e spesso merce di scambio - che, in sinergia con chi ha il potere di legiferare, ciascuno nei propri ambiti e nei propri ruoli, metta fine alle illegalità ed alle frodi ed alle possibilità di compierle. Secondo quanto ricostruito dalla Procura, in Campania ci sarebbe un torbido mercato di assunzioni di comodo che falsano il panorama complessivo di giornalisti effettivamente operativi sul territorio e troppo spesso sotto ricatto. Il fatto, già grave di per sé, si fa ancor più grave in una regione come la Campania in cui il numero dei giornalisti disoccupati è altissimo e le possibilità d'accesso alla professione sono rare e complicate. Senza dubbio vanno riviste le leggi ai sensi delle quali vengono ripartiti i fondi ministeriali per le emittenti locali, in particolare la L 448/98, che premia le aziende anche in virtù del numero di giornalisti professionisti assunti; la legge sulla comunicazione – mai varata in Campania - e la LR 9/2002, la legge istitutiva del Co.Re.Com., non ancora applicata e già obsoleta.E proprio per quanto riguarda il Co.Re.Rat. -Co.Re.Com. l'Assostampa Campania e l'Unione Cronisti non possono che ribadire quanto sottolineato più volte: la necessità di nominare un organismo che abbia al suo interno provate professionalità, effettivi esperti in comunicazione, e non semplici rappresentanti di partiti o aeree politiche.

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