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Giudiziaria 05 Apr 2013

Indaga su auto rimossa senza multa, ora l'indagato è lui Piena solidarietà dal presidente della Fnsi, Giovanni Rossi

E’ veramente singolare che si sottoponga a perquisizione la redazione de Il Tempo di Pescara in base ad un decreto che prevede anche la perquisizione domiciliare del giornalista Marco Patricelli che, sul giornale, da diversi giorni, sta pubblicando la vicenda relativa alla rimozione dell’auto privata, una Mercedes, del questore di Pescara e del mancato pagamento della relativa sanzione preliminare alla riconsegna della vettura stessa. Nel decreto, a firma del procuratore della Repubblica di Pescara e di un suo  sostituto , si parla di acquisizione di prove per presunta violazione del segreto istruttorio.

E’ veramente singolare che si sottoponga a perquisizione la redazione de Il Tempo di Pescara in base ad un decreto che prevede anche la perquisizione domiciliare del giornalista Marco Patricelli che, sul giornale, da diversi giorni, sta pubblicando la vicenda relativa alla rimozione dell’auto privata, una Mercedes, del questore di Pescara e del mancato pagamento della relativa sanzione preliminare alla riconsegna della vettura stessa. Nel decreto, a firma del procuratore della Repubblica di Pescara e di un suo  sostituto , si parla di acquisizione di prove per presunta violazione del segreto istruttorio.

La magistratura inquirente sa bene chi è il custode del segreto istruttorio. La risposta è una sola: i magistrati e gli addetti alle indagini. I giornalisti hanno un dovere prioritario: cercare e pubblicare le notizie. Non si può loro chiedere di nasconderle, di ignorarle . Dovere inderogabile dei giornalisti è quello della tutela delle fonti, ne va della loro professione e del diritto dei cittadini di essere correttamente e completamente informati su tutto.
Per questo l’Ordine dei giornalisti e il Sindacato dei giornalisti abruzzesi esprimono preoccupazione per l’iniziativa della procura di Pescara ritenendo che la perquisizione debba essere interpretata come una sorta di intimidazione per costringerli a mettere la sordina a tutta la vicenda, ma questo non è tollerabile.  Ordine dei giornalisti e Sindacato dei giornalisti esprimono solidarietà al Tempo e al collega Patricelli invitandoli a non farsi intimorire da iniziative discutibili e a continuare nella ricerca della verità senza timori reverenziali.  Questo genere di “episodi” – che attentano alla libertà di informazione – si stanno, purtroppo, moltiplicando in Abruzzo .
Pertanto L’Ordine dei Giornalisti e il Sindacato dei giornalisti abruzzesi ritengono urgenti interventi a tutela della categoria. Pescara, 5 aprile 2013
Stefano Pallotta – Presidente Ordine Giornalisti  d’Abruzzo
Franco Farias – Segretario Sindacato Giornalisti Abruzzesi 

ROSSI: PIENA SOLIDARIETA’ ALLA REDAZIONE DI PESCARA DE “IL TEMPO” ED AL COLLEGA MARCO PATRICELLI, VICE-SEGRETARIO DEL SGA

“Esprimo piena solidarietà ai giornalisti della redazione pescarese de ‘Il Tempo’ ed al collega Marco Petricelli, vice-segretario del Sindacato dei giornalisti abruzzesi (Sga), fatti oggetti di iniziative della Magistratura per avere svolto il proprio lavoro. Siamo alle solite: si indaga sui giornalisti per la presunta violazione del segreto, ‘colpevoli’ avere pubblicato le notizie delle quali sono venuti a conoscenza. In questo caso notizie sulle quali la sensibilità dell’opinione pubblica è alta poiché riguardano i comportamenti di chi riveste funzioni di rilevanza istituzionale. Il che rende ancora più necessario il dovere del giornalista di fare informazione ed il diritto dei cittadini di essere informati”.

D.FIORITI (PRES. ARGA LAZIO ABRUZZO MOLISE):PIENA SOLIDARIETA' AL COLLEGA E DIRIGENTE SINDACALE. PESCARA AVAMPOSTO PILOTA DI UNO STATO DI POLIZIA?

Pescara. "A nome di UNAGA, il gruppo giornalistico nazionale di specializzazione agro alimentare ed ambientale della Federazione Nazionale della Stampa Italiana(FNSI) e di Arga Lazio Abruzzo Molise, struttura territoriale dello stesso gruppo, esprimiamo piena solidarietà e vicinanza al collega Marco Patricelli, dirigente del nostro Gruppo, e vice segretario del Sindacato Giornalisti Abruzzesi, colpevole evidentemente di essere troppo diligente nel proprio lavoro."
Così Donato Fioriti, Consigliere nazionale Unaga(FNSI) e Presidente Arga Lazio Abruzzo Molise(Unaga-FNSI).
"Quanto accaduto- prosegue Fioriti- è gravissimo e costituisce un precedente pericolosissimo. Riteniamo che la Procura, pure così attenta nel suo lavoro quotidiano, abbia preso un abbaglio. Un collega, reo solo di compiere il proprio dovere e informare i cittadini, in questo caso su un episodio che riguarda un personaggio importante come il Questore di Pescara, subisce delle perquisizioni, sia in redazione che nella sua abitazione privata, solo per aver svolto il proprio lavoro."
"Stiamo parlando- continua Fioriti- di un collega  di specchiata onestà intellettuale, prestigio ed orgoglio della categoria, con impegni di primo piano di ordine sindacale ed addirittura come apprezzato storico di livello internazionale. Per cui, quanto registrato, costituisce un aggravante mortificante per tutti."
"Ci auguriamo -conclude Donato Fioriti- di non dovere incominciare a pensare a questa città, a Pescara, come avamposto pilota di uno stato di polizia! Non vogliamo pensare ad un atto di carattere intimidatorio, sarebbe un segnale terribile e meschino,ma qualora così fosse, "ad absurdum", destinato a non ottenere risultato alcuno, anzi!

A PESCARA, VITTIMA UN COLLEGA DELLA REDAZIONE DE IL TEMPO
QUESTORE NON PAGA LA MULTA, PERQUISITO IL CRONISTA

L’UNCI Abruzzo e l’Unione nazionale cronisti italiani esprimono solidarietà al collega Marco Patricelli, vittima di una perquisizione nella redazione pescarese del quotidiano "Il Tempo" e domiciliare, in merito alla vicenda della rimozione dell'auto privata del questore di Pescara e del mancato pagamento della relativa sanzione, di cui il cronista si sta occupando.
Il provvedimento della Procura di Pescara desta grande preoccupazione, perché la perquisizione di un giornalista altro non è se non una forma di intimidazione, soprattutto nell'ambito di un'indagine che coinvolge elementi di spicco delle forze dell'ordine.
L’Unci da sempre protesta contro questo comportamento della magistratura e delle forze dell’ordine italiane che contravvengono frontalmente alle ripetute sentenze della Corte dei diritti del’Uomo di Strasburgo che affermano che per poter esercitare il loro doveroso compito di “cani da guardia della democrazia” i giornalisti non possono essere intimiditi in alcun modo, ma anzi il loro lavoro deve essere agevolato.

@fnsisocial

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