L'intervento del Garante della Privacy legato all' inchiesta di Potenza rappresenta, per l'Unione Nazionale Cronisti e il Sindacato Cronisti Romani, un infortunio, ma denuncia anche la tentazione di ritenersi una sorta di "supermagistratura dell'informazione".
In una nota congiunta i due organismi affermano: "il giro di vite imposto sull'informazione a proposito del caso Sircana rappresenta un vero e proprio infortunio, e non è il primo, del Garante per la privacy ed è una cartina di tornasole dei limiti della legislazione sulla riservatezza dei dati personali e della sfera di competenza del Garante". Secondo Unci e Scr "in una democrazia matura come la nostra non è possibile che esista una specie di supermagistratura con il compito di definire i confini della correttezza e dell'essenzialità dell'informazione, di deliberare norme sul comportamento etico e morale del giornalista in chiave di intimidazione e censura preventiva, dotata in sostanza della prerogativa di mettere i paletti alla libertà di stampa".