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Contratti 02 Mag 2007

In Liguria il sindacato giornalisti nelle piazze e sui palchi del Primo Maggio 21 rintocchi di campana sui morti per il lavoro e per i diritti dei lavoratori

Sanremo, Savona e La Spezia: il sindacato dei giornalisti nella giornata del primo maggio è stato sui palchi e nelle piazze delle principali manifestazioni svoltesi in Liguria.

Sanremo, Savona e La Spezia: il sindacato dei giornalisti nella giornata del primo maggio è stato sui palchi e nelle piazze delle principali manifestazioni svoltesi in Liguria.

A Sanremo con la manifestazione regionale unitaria dove ha parlato Stefano Delfino della Ligure e dove c’è stata molta attenzione all’intervento sul tema della vertenza del mondo dell’informazione sui temi del precariato, della qualità, del rapporto con gli industriali-editori e sui rischi che corre l’informazione i cui media sono nelle mani di imprenditori impegnati in operazioni economico finanziarie di grande impatto sociale, economico e politico. Una presenza particolare quella di Sanremo, nella provincia di Imperia dove ha origine e casa l’attuale presidente della Fieg. Un lungo applauso in tutte e tre le manifestazioni ha sottolineato il richiamo all’unità del mondo del lavoro e la decisione di non scioperare il 30 aprile, in relazione alle manifestazioni sul 60° di Portella della Ginestra e a quelle del Primo Maggio. Sciopero che avrebbe avuto un grandissimo impatto politico e sociale, ma che l’Fnsi ha scelto di non. A La Spezia Fabio Azzolini ha anche evidenziato il problema del fare e ricevere informazione, il dietro alle quinte di molte strategie editoriali, le difficoltà del sindacato, non solo dei giornalisti, ad essere “dentro” ai temi del precariato e dei non garantiti. A Savona altra presenza con la nota della Ligure e Marcello Zinola. E a Savona c’è stato uno degli aspetti più particolari. I 21 rintocchi del campanone del monumento ai caduti (il monumento della pace: suona ogni giorno alle 18, fermando la città e la piazza Mameli, ove sorge il monumento) suonato come tutti gli anni anche a conclusione della manifestazione del Primo Maggio, sono stati idealmente dedicati alle vittime del lavoro e, quindi, ai diritti dei lavoratori tutti, giornalisti compresi. Una scelta quella di essere “nelle piazze” con presenza significative, giusta e vincente per mantenere il rapporto con la società e l’opinione pubblica.

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