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Cronaca 22 Giu 2008

Il vescovo di Padova caccia dalla chiesa il giornalista che aveva raccontato la storia del parroco ribelle Protestano Sindacato veneto, Cronisti veneti e Unci: "Intollerabile e inaccettabile"

Il vescovo di Padova, Antonio Mattiazzo, in visita pastorale a Monterosso di Abano, ha cacciato oggi dalla chiesa il giornalista che per primo aveva scritto della vicenda di don Sante Sguotti, l'ex parroco 'innamorato', padre di un figlio, ora ridotto dal Papa allo stato laicale

Il vescovo di Padova, Antonio Mattiazzo, in visita pastorale a Monterosso di Abano, ha cacciato oggi dalla chiesa il giornalista che per primo aveva scritto della vicenda di don Sante Sguotti, l'ex parroco 'innamorato', padre di un figlio, ora ridotto dal Papa allo stato laicale

Il fatto e' avvenuto stamane nella piccola chiesa di San Bartolomeo dove Sguotti era parroco fino ad un anno fa. Il vescovo, entrando nel tempio, ha chiesto ad alta voce se tra i presenti vi fosse il giornalista - Gianni Biasetto, corrispondente del ''Mattino di Padova'' - e dopo averlo individuato lo ha preso sottobraccio portandolo fuori dalla chiesa. Secondo quanto riferito da Biasetto, monsignor Mattiazzo gli avrebbe detto ''tu non puoi stare qui, qui comando io ed adesso esci'', ammonendolo con l'indice alzato a non rientrare. Scena che si e' svolta in un imbarazzato silenzio da parte dei fedeli. ''Mi sono sentito offeso ed umiliato - spiega Biasetto -, evidentemente il vescovo considera anche me un emissario del 'principe delle tenebre', epiteto che aveva gia' usato in una lettera inviata a don Sante Sguotti. Sono un cattolico praticante e quanto e' successo mi imbarazza molto, in quanto sono stato additato come non degno di stare in chiesa davanti a tutta la comunita'. La mia sola colpa, se lo e', e' di aver fatto il mio lavoro ed aver scritto la verita'''. (ANSA) Intollerabile e inaccettabile. Non ci sono altri aggettivi per definire quanto successo stamattina nella chiesa di San Bartolomeo a Monterosso di Abano, dove il vescovo di Padova, monsignor Antonio Mattiazzo, in visita pastorale nell’ex parrocchia di don Sante Sguotti, il prete innamorato ridotto allo stato laicale dal Papa, ha cacciato il collega Gianni Biasetto, collaboratore del “Mattino” di Padova. L’unica colpa ascritta al giornalista è quella di aver fatto il proprio mestiere riportando l’evoluzione di una vicenda che è rimbalzata sulle cronache nazionali e internazionali. Ora la cosa può piacere o non piacere ma siamo in uno Stato laico in cui vigono la libera espressione delle opinioni, il dibattito pluralista e per i giornalisti il diritto-dovere di informare i cittadini in maniera corretta e trasparente nel rispetto delle leggi e della deontologia professionale. Dispiace questo “scivolone” del vescovo di Padova, autorevole riferimento per la società civile tutta con cui a questo punto è necessario un confronto. Il Sindacato giornalisti del Veneto, con il Gruppo Cronisti Veneti e l’Unione nazionale cronisti italiani, nell’esprimere piena solidarietà a Gianni Biasetto additato al pubblico ludibrio, alla messa della domenica, e umiliato anche nel suo essere cattolico praticante, condanna con fermezza questo episodio. Tanto più grave perché giunto in un momento in cui l’informazione e i giornalisti sono sottoposti a intimidazioni continue – buon’ultimo il disegno di legge sulle intercettazioni - tese a limitare con pesanti sanzioni penali e pecuniarie, la libertà di informare e il diritto di essere informati. Il Sindacato giornalisti del Veneto Il Gruppo cronisti veneti L’Unione nazionale cronisti italiani

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