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La sede del Sole 24 Ore in via Monte Rosa, a Milano (Luca Galli/Flickr Creative Commons)
Vertenze 17 Giu 2020

Il Sole 24 Ore, giornalisti in sciopero contro i tagli. La solidarietà  del sindacato

L'assemblea di redazione ha proclamato una giornata di astensione dal lavoro dopo che l'azienda ha inviato al ministero del Lavoro la richiesta di accesso alla Cassa integrazione Covid. Mercoledì 17 giugno il sito web del giornale non sarà  aggiornato e giovedì 18 il quotidiano non sarà  in edicola.

Giornalisti del Sole 24 Ore in sciopero. L'assemblea di redazione ha proclamato una giornata di astensione dal lavoro dopo che l'azienda ha inviato al ministero del Lavoro la richiesta di accesso alla Cassa integrazione Covid. Mercoledì 17 giugno il sito web del giornale non sarà aggiornato e giovedì 18 il quotidiano non sarà in edicola. Il sindacato dei giornalisti è al fianco dei colleghi in questa delicata fase.

PER APPROFONDIRE
Di seguito il comunicato del Comitato di redazione del Sole 24 Ore pubblicato sia sul quotidiano cartaceo che sul sito web del giornale.

Il comunicato del Cdr
Oggi il sito del Sole 24 Ore non sarà aggiornato e domani il quotidiano non sarà in edicola. L'assemblea dei giornalisti del Sole 24 Ore considera, infatti, la richiesta presentata dall'azienda nella giornata di ieri di un taglio del 25% della retribuzione attraverso il ricorso alla cassa Covid inaccettabile sul piano sindacale e inapplicabile su quello organizzativo. L'utilizzo di un ammortizzatore, qualsiasi esso sia, ma questo in particolare, del tutto privo di sostenibilità sul piano giuridico in assenza di un accordo sindacale, e oltretutto pari a cinque volte quello tuttora in vigore, è decisione che si qualifica da sé a fronte del lavoro di una redazione che in pochi giorni, in larga parte con mezzi propri e nell’inerzia dell'azienda, si è messa nelle condizioni di lavorare da remoto, assicurando ogni giorno e per tutta la durata dell'emergenza l'uscita del giornale e un'informazione digitale tempestiva e competente.
La produzione garantita dalla redazione non è certo diminuita, come presuppone la richiesta di cassa Covid, semmai è aumentata in misura importante. I risultati si sono visti, sia con la crescita delle vendite in edicola sia con cifre record di lettori digitali. E a dirlo non è la redazione, ma la stessa comunicazione aziendale, che solo lo scorso 14 maggio rivendicava risultati «al top a marzo: +6,3% in edicola e +145% il sito».
Ma la richiesta è a tutta evidenza anche inapplicabile sul piano organizzativo. Una settimana di assenza della redazione ogni mese comprometterebbe di fatto la realizzazione di tutta quella serie di prodotti sia su carta sia su web che, anche questa, sta iniziando a produrre linee di ricavi alternative alle tradizionali forme di business. La necessità di immediato aggiustamento del conto economico, prima ancora di capire con ragionevole approssimazione le conseguenze dell'emergenza sanitaria, costituisce una forzatura che la redazione, nel segno di un rispetto per la qualità del prodotto che altri evidentemente ignorano, non può che respingere. E che continuerà a respingere con ogni mezzo nelle prossime settimane.

Il comunicato dell'azienda
In merito al comunicato del Cdr l'azienda ritiene necessario precisare quanto segue. Con l'obiettivo di tutelare il contro economico dell'azienda, impattato dalla contrazione dei ricavi per effetto della pandemia, in sede aziendale è stato avviato, sin dal 15 maggio u.s., un confronto tra le parti. Nel corso dei 7 incontri che si sono susseguiti fino all'11 giugno u.s., l'azienda ha evidenziato la necessità di ricorrere all'integrazione salariale per contrastare gli effetti negativi dell'emergenza Covid-19, in un contesto generale di contenimento dei costi che vede già coinvolti tutti i settori dell'azienda, a partire dai collaboratori, dirigenti e colleghi del settore grafico e poligrafico. Nel percorso negoziale, l'azienda ha altresì dato disponibilità a ridimensionare in modo tangibile la misura dell'intervento, fino a un valore medio del 15% traguardato su un arco temporale più esteso unitariamente ad altre azioni di contenimento costi, accogliendo in parte le istanze della controparte, ma è stato respinto del Cdr.

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