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Cronaca 14 Gen 2008

Il segretario generale della Fnsi Siddi sulle aggressioni a Cagliari: "Non c'è protesta democratica che possa giustificare violenze contro autorità istituzionali e giornalisti"

Il segretario generale della Fnsi, Franco Siddi, ha dichiarato:“Dopo quelli di Pianura, gli attacchi violenti contro i giornalisti a Cagliari. Sull’emergenza dei rifiuti della Campania, cattivi esempi prosperano ma vanno stroncati con la forza dell’informazione corretta e mai reticente e con una rigorosa azione dei poteri preposti alla tutela della legalità.

Il segretario generale della Fnsi, Franco Siddi, ha dichiarato:“Dopo quelli di Pianura, gli attacchi violenti contro i giornalisti a Cagliari. Sull’emergenza dei rifiuti della Campania, cattivi esempi prosperano ma vanno stroncati con la forza dell’informazione corretta e mai reticente e con una rigorosa azione dei poteri preposti alla tutela della legalità.

La Federazione Nazionale della Stampa Italiana comunica: Le aggressioni organizzate di gruppi di delinquenti contro un fotogiornalista free lance dell’Unione Sarda e un giornalista Rai di Cagliari, dopo quelle numerose di Pianura ai danni di tanti giornalisti di tutti i mezzi d’informazione indicano che è stato raggiunto il punto di massimo allarme. Nessuna indulgenza, né impunità.. Non c’è protesta democratica che possa giustificare questi episodi come le violenze organizzate contro centri e autorità istituzionali (come accaduto a Cagliari verso il presidente della Regione, Soru). Si tratta di fatti che nessuno può legittimare. Alle idee diverse si risponde sempre, in democrazia, con idee e opinioni diverse non con le violenze, nel rispetto delle garanzie di tutti. E l’informazione è e deve esercitare sempre funzione di garanzia democratica, documentando i fatti e dando conto delle opinioni differenti, avendo a cuore l’etica della responsabilità deontologica perché non ci siano censure e allo stesso tempo non si offrano alibi a chi persegue solo la violenza. Nessuna franchigia per i soprusi né silenzi complici. C’è una realtà dura che non si vorrebbe mai dover raccontare ma che va puntualmente rappresentata. Di fronte a quanto sta accadendo, nel rinnovare la solidarietà ai giornalisti a tutte le vittime delle violenze private e pubbliche di queste giornate, ai giornalisti è richiesto un esercizio di rigore assoluto e anche di attenzione ai linguaggi, perché è più che mai necessario essere testimoni, non testimonial, cronisti e opinionisti sapienti, non uomini impegnati a gridare le proprie tesi fino a rischiare di incoraggie fobie e rivolte incivili.”

@fnsisocial

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